Picchiata davanti alle figlie "Aiuto, venite a salvarmi" Ma poi non fa denuncia

Il compagno le sferra un pugno in faccia sotto gli occhi delle bimbe di 5 e 7 anni. Quando arrivano i carabinieri l’uomo li aggredisce e li minaccia: arrestato.

Picchiata davanti alle figlie  "Aiuto, venite a salvarmi"  Ma poi non fa denuncia

Picchiata davanti alle figlie "Aiuto, venite a salvarmi" Ma poi non fa denuncia

di Stefania Totaro

"Venite, il mio compagno mi sta picchiando davanti alle mie figlie di 5 e 7 anni". Poi non sporge denuncia, ma il marocchino 38enne viene arrestato perché aggredisce anche i militari intervenuti e ora è finito in carcere. È quanto è accaduto martedì notte nell’abitazione di Sovico di un’italiana, separata con due bambine, che conviveva insieme al nordafricano, disoccupato, pregiudicato per spaccio di droga e agli arresti domiciliari per una precedente accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Quando i carabinieri della Stazione di Biassono e del Radiomobile di Monza sono intervenuti poco dopo l’una nell’appartamento, la donna ha fatto vedere loro le macchie di sangue ancora sul pavimento per avere ricevuto un pugno sul labbro dal 38enne, che appariva sotto l’effetto dell’abuso di alcol. La sua compagna ha raccontato ai militari di essere stata picchiata davanti alle due figlie, svegliate dalle urla della mamma, e di non volere più in casa il 38enne, pur non essendo disposta a denunciarlo.

Quando i carabinieri hanno invitato il marocchino a seguirli, l’uomo ha iniziato a inveire contro di loro e ad aggredirli: a quel punto è stato arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Mentre lo accompagnavano con l’auto di servizio in caserma, il 38enne ha cominciato a prendere a testate il finestrino della macchina, a scalciare e sputare all’indirizzo dei carabinieri, che sarebbero stati ripetutamente minacciati. Anche alla Stazione la situazione non è migliorata e il 38enne è stato portato nella cella di sicurezza di Monza in attesa del processo con rito direttissimo che si è tenuto ieri mattina al Tribunale di Monza. Davanti al giudice il marocchino ha negato di avere usato parole e modi violenti, anzi ha sostenuto di essere stato lui la vittima di aggressione. La rappresentante della pubblica accusa ha chiesto la convalida dell’arresto con la misura di custodia cautelare del carcere. Il difensore nominato d’ufficio ha invece chiesto una misura alternativa al carcere per permettere al 38enne di continuare a frequentare il Servizio per le tossicodipendenze. Il giudice ha convalidato l’arresto e ha disposto che il marocchino resti dietro le sbarre in attesa del processo perché, in mancanza della casa dove conviveva, è senza fissa dimora.