CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Petizione per lo sfratto: "Niente rinnovo al Golf"

Gli ambientalisti lanciano la sfida contro la concessione dell’area "Stop all’impianto e subito ripristino integrale dei 95 ettari di bosco" .

Petizione per lo sfratto: "Niente rinnovo al Golf"

Petizione per lo sfratto: "Niente rinnovo al Golf"

Non rinnovare la concessione di 95 ettari con il Golf e ripristinare integralmente il bosco a suo tempo distrutto per l’introduzione dell’impianto.

Lo chiede la petizione online lanciata dal Comitato per il Parco Antonio Cederna e da Giorgio Majoli, referente di Legambiente Monza. I sottoscrittori fanno appello al presidente del consorzio Villa Reale e Parco e ai singoli rappresentanti dei soci del consorzio, perché decidano di non rinnovare la concessione. "Questa decisione – scrive il Comitato – avrebbe una serie di effetti positivi, irrinunciabili per il restauro del complesso monumentale: si otterrebbe un contributo significativo alla riduzione dell’inquinamento atmosferico di Monza e degli altri comuni confinanti e si annullerebbe l’ingente consumo di acqua e l’immissione nel terreno di sostanze chimiche dannose, necessarie per tenere in vita un sedime innaturale. Inoltre si ricondurrebbe la vasta area alla natura e al disegno paesaggistico complessivo del parco storico, capolavoro dell’urbanista e architetto Luigi Canonica, restituendo alla cittadinanza una parte consistente del Parco, oggi riservata a pochi privilegiati".

Si tratterebbe di "una condizione essenziale per l’inclusione del complesso monumentale tra i beni patrimonio dell’umanità dell’Unesco", di cui si parla da anni. "Inoltre si eviterebbe al Consorzio di dover dedicare tempo e denaro alla gestione di una concessione che si profila di un anomalo partenariato speciale – continuano gli attivisti – a dir poco problematica, se non inutile e dannosa".

L’investimento necessario per il rimboschimento e per gli interventi ad esso connessi non supererebbe, secondo le stime di esperti, il milione di euro, ovvero circa un 2% degli investimenti promessi dalla Regione per la rinascita del complesso monumentale. Quanto alla perdita dell’entrata di 700mila euro del canone di concessione, potrebbe essere compensata da "eque integrazioni del fondo di gestione da parte dei soci del Consorzio, sicuramente consapevoli del valore eccezionale del bene affidato alla loro tutela".