MONICA GUZZI
Cronaca

L’anno lento dei pendolari da Monza a Milano: oltre un mese di vita bruciato in code e ingorghi

HQMonza ha registrato gli spostamenti quotidiani verso la metropoli di tre automobilisti-campione. In macchina si sono persi da 36 a 43 giorni, va peggio se ci si muove in treno o in autobus e anche meno costi”

Mezzi pubblici precari e sovraffollati, così per il 68% dei pendolari le code in auto diventano una certezza inevitabile

Mezzi pubblici precari e sovraffollati, così per il 68% dei pendolari le code in auto diventano una certezza inevitabile

Monza, 26 dicembre 2024 –  Stressante e piena di incognite. È la vita di chi per motivi di studio o di lavoro deve spostarsi ogni giorno fra Monza e Milano, sottoponendosi a lunghe code in auto che finiscono con una estenuante caccia al parcheggio, o, per chi sceglie di lasciare la macchina in garage, si affida alle mille variabili dei pochi e scomodi mezzi pubblici: treni e autobus sovraffollati, corse cancellate, ritardi.

Ora tutto questo è stato misurato: ai pendolari quella che appare solo una scomodissima routine sottrae parecchi giorni di vita, che sommati superano anche un mese l’anno. È quanto emerge dalla ricerca realizzata dall’associazione HQMonza, che si batte da anni per portare in città il prolungamento della metropolitana milanese.

“Un altro anno è passato senza trasporto pubblico efficiente e rapido per le migliaia di pendolari monzesi che lavorano a Milano”, è la premessa dell’associazione, che sottolinea un dato Istat: “Il 68 per cento di loro va avanti e indietro in auto, in coda negli ingorghi cronici delle ore di punta, producendo e respirando inquinanti”. Follia? No: l’uso dell’auto è irrinunciabile “perché i treni regionali impiegherebbero sì 15-20 minuti, ma arrivano a Monza dalla Brianza già stracarichi e spesso non c’è nemmeno modo di salire. E poi, per raggiungere la stazione FS di Monza i bus urbani sono inadeguati, e nella zona non sono disponibili parcheggi di lunga durata sufficienti o di costo ragionevole”.

La situazione è se possibile peggiore per quanto riguarda il trasporto su gomma. “Con le linee di bus occorrono più di 2 ore, con un trasbordo su treno o metrò a Sesto San Giovanni, perché le linee dirette Monza-Milano sono state da tempo soppresse”, ricorda l’associazione. Che si è munita di pazienza dando vita a un esperimento durato tutto il 2024.

“Abbiamo rilevato per un anno i tempi di tre pendolari-campione”, spiegano da HQMonza. Per tutto il 2024, tre associati hanno monitorato i loro spostamenti in auto tra Monza e Milano, 28/32 chilometri al giorno, annotando i tempi. “Il risultato è a dir poco sconfortante”.

La media del tempo impiegato per andare e tornare dal quartiere Cazzaniga di Monza a piazzale Lotto di Milano (primo caso) è risultata di 2 ore e 56 minuti, pari a 43 giorni di vita persi in un anno. Si perde una settimana di vita in meno se si lavora in un’altra zona della metropoli e si parte dall’altro capo del tunnel di Monza (secondo caso): da Monza San Fruttuoso a piazza Repubblica di Milano, ci vogliono mediamente 2 ore e 28 minuti per andare e ritornare, pari a 36 giorni in un anno.

Nel terzo caso, dal centro di Monza al piazzale Corvetto di Milano si perdono 2 ore e 46 minuti avanti e indietro per ogni giornata lavorativa, pari a 40 giorni di vita che si dissolvono in un anno.

Fatti i conti, il bilancio è drammatico: “In vent’anni di lavoro, il monzese pendolare a Milano perde più o meno 2 anni di vita in coda nel traffico, producendo e respirando inquinanti. E non abbiamo tenuto conto del tempo per trovare parcheggio nel capoluogo, cosa sempre più complicata”.

Eppure una soluzione ci sarebbe, e a portata di mano: “La realizzazione del prolungamento della M5 con 7 stazioni in città. Meno tempo perso, meno inquinamento prodotto e anche meno costi”, conclude l’associazione, ricordando il progetto di prolungamento della linea lilla del metrò da Bignami sino al nord di Monza (polo istituzionale), che, secondo le stime dello studio ambientale allegato al progetto MM, toglierebbe dalle strade 40mila auto al giorno.

Un progetto pronto, approvazioni e verifiche completate, espropri iniziati e 1 miliardo e 300 milioni già stanziati, ma la gara di appalto è ferma perché mancano 400 milioni a causa dell’aumento dei prezzi di costruzione.

Nei giorni scorsi un ordine del giorno della Camera e un impegno del ministro Giorgetti sembrano avere sbloccato l’ultimo ostacolo economico. Ora si attende il decreto attuativo. Ma occorre fare in fretta, “perché ridurre la mobilità in auto significa frenare uno stillicidio di morti per inquinamento nella nostra zona: secondo il Global Health Institute di Barcellona e il Public Health Institute svizzero, nell’area di Milano e Monza 5mila persone all’anno muoiono prematuramente a causa delle polveri sottili (Pm 2.5) e 2mila per il biossido d’azoto (NO2) Non si può restare immobili di fronte a questa situazione”.