Lo Stato batte un colpo sul prolungamento della metropolitana M5 da Milano a Monza. Alla Camera è stato approvato l’altro ieri un ordine del giorno proposto dalla Lega (firmato dai deputati lissonesi Andrea Crippa e da Silvana Comaroli e accolto dal ministro Giancarlo Giorgetti) per lo stanziamento di 300 milioni complessivi a copertura dei 400 milioni mancanti di extra costi per la realizzazione dell’opera (già finanziata per 1miliardo e 296milioni), che saranno distribuiti in 30 milioni all’anno dal 2027 al 2036. L’ordine del giorno è un documento di impegno politico, e non uno stanziamento economico, ma sicuramente rappresenta un passo avanti importante rispetto alla priorità che viene data all’opera da parte del Governo.
Il segnale politico fa tornare l’opera infrastrutturale dal terreno dell’utopia in cui sembrava potersi perdere, in quello della possibilità, anche se ancora non si può cantare vittoria. Lo fa presente la consigliera regionale e comunale monzese Martina Sassoli, che pur riconoscendo che si tratti di un’ottima notizia, invita ad aspettare prima "il decreto attuativo da parte di Giorgetti", cioè "l’impegno concreto allo stanziamento, che siamo fiduciosi arrivi quanto prima". La consigliera, esperta in materia da ex assessora monzese all’Urbanistica, si dice poi preoccupata per la dilatazione dei tempi di realizzazione dell’opera, che secondo questo cronoprogramma non potrebbe finire prima del 2036, e fa presente ancora che in ogni caso, pur stanziando questi fondi, mancherebbero all’appello altri 100 milioni, che dovrebbero essere ripartiti tra Regione e Comuni interessati (Milano, Monza, Sesto e Cinisello).
Sassoli partendo da questo spunto conclude chiedendo a Milano di perdere "quell’insana abitudine a chiedere proroghe (sulla progettazione dell’opera)", poiché "ogni anno di ritardo comporta extra costi fino a 150 milioni in più". Anche gli esperti dell’associazione Hq Monza attenzionano la questione dei tempi troppo lunghi. "Il prolungamento era stato previsto per il 2026 e invece sembra non sarà pronto prima del 2036 – scrivono in una nota stampa –. Per non accumulare altri ritardi, che costerebbero circa 12 milioni al mese di nuovi extracosti, invitiamo Regione Lombardia e i Comuni a muoversi rapidamente per predisporre gli stanziamenti residui necessari".
In Consiglio regionale qualche giorno fa è stato approvato all’unanimità un altro Ordine del giorno proposto dal consigliere besanese della Lega Alessandro Corbetta, che ha impegnato la giunta lombarda a darsi da fare per reperire i fondi mancanti. Corbetta in quell’occasione ha attaccato il Pd (facendo riferimento in particolare al Comune di Milano), per i ritardi nelle progettazioni, e ieri in una nota di felicitazioni per l’impegno governativo, ha sostenuto che gli aumenti siano stati "generati anche per i continui ritardi e rinvii da parte del Comune di Milano dovuti alla progettazione dei lavori in capo a MM". Più concilianti invece i toni dell’assessora alla Mobilità di Monza Irene Zappalà, che si dice contenta di questo passo avanti, riconoscendo l’impegno del senatore Romeo.
"In occasione della sua recente elezione a segretario della Lega in Lombardia, ha voluto sottolineare l’importanza dell’impegno del Governo nel farsi promotore di opere per la Lombardia e per la nostra tratta di metropolitana – dichiara l’assessora – e adesso quest’ordine del giorno è un bel segnale. Ora bisogna però arrivare allo stanziamento, che non è scontato, e dobbiamo essere uniti per raggiungere il risultato".