GABRIELE BASSANI
Cronaca

Pedemontana, la diossina fa paura: "Le ruspe solleveranno le scorie"

Il cantiere andrà a incidere sulle aree in cui sono sepolti i rifiuti contaminati dopo il disastro del 1976. La preoccupazione di Legambiente: "Bonifica rischiosa, va garantito un monitoraggio continuo".

Pedemontana, un cantiere
Pedemontana, un cantiere

Con l’avvicinarsi dell’apertura dei cantieri per la tratta B2 di Pedemontana, che andrà a sovrapporsi al tracciato della Milano-Meda e occuperà aree in cui è sepolta la diossina del disastro di Seveso del 1976, cresce la preoccupazione sui rischi dell’intervento. Legambiente Seveso chiede la massima attenzione ai sindaci del territorio anche attraverso le interrogazioni presentate ai Consigli comunali di Meda e di Seveso dalle liste civiche Sinistra e Ambiente, Impulsi Meda, Medaperta, con il Pd a Meda e la lista Seveso Futura a Seveso.

"L’attività di bonifica delle aree contaminate da diossina è particolarmente rischiosa e va affrontata con le dovute cautele e con il monitoraggio continuo di Arpa e dei sindaci" dice Alberto Colombo di Sinistra Ambiente, tra i protagonisti della conferenza stampa convocata dal circolo Legambiente di Seveso. Le stesse associazioni ambientaliste denunciano "la mancanza di una comunicazione più dettagliata e puntuale tra istituzioni e soggetto attuatore su un aspetto tanto delicato per questo territorio" oltre alla mancanza di momenti pubblici di informazione rivolti ai cittadini.

Prendendo spunto da quanto dichiarato dal direttore generale di Pedemontana, Sabato Fusco, "opereremo come se su quell’area non sia mai stata fatta una bonifica, mentre è stata fatta. Ci comporteremo come se ci trovassimo di fronte la diossina, quando non è così", i gruppi ambientalisti sottolineano: "l’intervento di bonifica riguardò solo la parte dove ora è insediato il Bosco delle Querce e le stesse analisi chimiche di caratterizzazione del suolo lungo il tracciato della tratta B2 della Pedemontana svolte da Apl hanno certificato una contaminazione diffusa nei Comuni di Meda, Seveso, Cesano e Bovisio… proprio in quelle aree (zone B e R) che verranno attraversate dalla Pedemontana ma che non hanno subito un trattamento radicale di bonifica".

Di qui le numerose richieste rivolte ai sindaci dei due comuni più direttamente coinvolti dagli interventi e a cui si rivolgono le maggiori attenzioni di Legambiente e delle liste ambientaliste che intendono mantenere alta l’attenzione sull’attività di bonifica che dovrà precedere l’avvio dei lavori.