FABIO LUONGO
Cronaca

"I rave party hanno un valore e non vanno demonizzati”: parola di dj Ralf

Antonio Ferrari, re della consolle tra club e festival, parla dopo il raduno nell’ex Snia di Cesano Maderno: "Le situazioni spiacevoli capitano pure nei locali"

Dj Ralf

Dj Ralf

Monza – "I rave hanno un valore e non vanno demonizzati. È ingiusto vedere come luoghi problematici solo queste situazioni o i locali da ballo: cose discutibili possono capitare ovunque ci sia un assembramento di persone. Ma è giusto evitare fatti spiacevoli e chi organizza serate deve avere un’attenzione sempre maggiore". Parola del dj italiano più famoso nel mondo, già re della consolle al leggendario Cocoricò e nei maggiori club di house music a livello internazionale. Dj Ralf, al secolo Antonio Ferrari, è uno dei nomi storici della club culture e dell’house musica. Da più di trent’anni fa ballare la gente. Lo ha fatto più volte anche al Parco Tittoni di Desio, nel più importante festival dell’estate brianzola.

Hanno ancora senso oggi i rave come momento di aggregazione?

"I rave hanno un valore. Conosco chi ne fa e non si li può demonizzare. Spesso li si dipinge come un luogo di perdizione, ma non è così. Quelle che possono capitare ai rave sono le stesse problematiche che hanno i locali: gente che fa cose che non si devono fare ce n’è ovunque".

Il nodo sono le regole.

"I rave hanno interesse a mantenere delle regole. La difficoltà a farle rispettare è la stessa di qualsiasi locale o posto in cui si assembra la gente".

Ma hanno ancora un valore musicale?

"Penso di sì, perché la grande presenza che registrano e la richiesta che c’è lo dimostra. Ora poi non sono più dedicati a un solo tipo di musica, che era soprattutto la trance e hard techno, ma danno spazio a diversi stili musicali e hanno un pubblico che va oltre a quello “classico“".

Il ballo è ancora importante per chi vuole divertirsi?

"C’è un bisogno atavico degli esseri umani di andare a ballare, è una pratica che esiste dall’inizio del genere umano: quando ancora si esprimevano con suoni gutturali, gli uomini già si mettevano attorno a un fuoco e si muovevano al suono di rudimentali tamburi. Se ci penso, pure i miei genitori si sono conosciuti in una sala da ballo. Il ballo è una necessità che l’uomo ha per esprimersi, incontrarsi e conoscersi. Speriamo tutti che ci sia sempre più attenzione a evitare situazioni spiacevoli, ed è giusto che chi organizza serate da ballo ovunque sia attento a questo".