DARIO CRIPPA
Cronaca

"Pagatemi o mi do fuoco". Falegname disperato salvato dal negoziatore

Sostiene di avanzare crediti per centinaia di migliaia di euro da un mobilificio e si è presentato all’ingresso con una bottiglia di benzina e un accendino.

Una bottiglia di benzina in una mano, un accendino nell’altra. La disperazione, la rabbia: "Pagatemi o mi darò fuoco".

Momenti di tensione l’altro giorno davanti a un mobilificio a Gerno di Lesmo. Un falegname di una cinquantina d’anni ha tentato il gesto estremo per protestare contro un’azienda da cui sosteneva di avanzare un credito importante, di diverse centinaia di migliaia di euro.

Un credito che lo aveva mandato in rovina, e che si era unito a una situazione familiare critica, fra divorzio e mantenimento dei figli.

Dopo diversi appntamenti presi con i suoi datori di lavoro e fatti ogni volta saltare con delle scuse, ha raccontato il falegname, la decisione di un gesto ecòatante.

A intervenire sul posto nella tarda mattinata di lunedì ci hanno pensato i carabinieri. Gli uomini agli ordini del maggiore Emanuele D’Onofri, comandante della Compagnia di Monza, hanno cominciato una lunga trattativa. Sono ricorsi al solito decisivo contributo del negoziatore dell’Arma in servizio al Comando provinciale di Monza e Brianza. Lo specialista è riuscito a entrare in empatia con l’uomo e con calma dopo circa tre ore ha convinto a consegnare accensino e bottiglia di benzina.

"Per prima cosa, sempre, entrare in contatto - aveva spiegato al nostro giornale il negoziatore quando si era insediato, un paio di anni fa -. Stabilire una comunicazione. Raggiungere la persona che è messa in una situazione critica e farle capire che siamo lì per ascoltarla. Perché, parafrasando Kennedy, non bisogna mai negoziare per paura, ma non dobbiamo neppure avere paura di negoziare". Il luogotenente del Nucleo investigatoivo sa come si fa e ha già risolto diversi casi critici in Brianza.

L’ultimo lo scorso ottobre a Villasanta, quando a tentare di dare fuoco al proprio condominio era stato una vecchia conoscenza delle cronache. Un uomo di 56 anni, che già pochi giorni prima si era barricato in casa con propositi nefasti.E che lo scorso luglio era balzato alle cronache per aver aggredito un medico del Policlinico di Milano, a cui aveva spezzato un femore in tre punti saltandogli sopra con tutto il proprio peso perché aveva ricoverato la sua anziana madre debilitata e già prelevata dsl figlio con la forza da una Rsa in Sicilia.