STEFANIA TOTARO
Cronaca

Va a trovare il padre, scopre che è morto. Nessuno dall’ospedale l’aveva avvisata

Il decesso un’ora e mezza dopo che la figlia aveva lasciato il reparto il giorno successivo lo choc Lettera di proteste e causa per danni

L'avvocato Roberto d’Achille del foro di Monza

Monza, 13 ottobre 2020 - Andava a trovare il papà di 94 anni ricoverato all’ospedale Niguarda di Milano tutti i giorni. Per via del Covid poteva restare pochi minuti e poi doveva andare via, ma restava in contatto telefonico con il personale del reparto. Che invece non l’ha chiamata quando l’anziano genitore è morto e lei l’ha scoperto 24 ore dopo, tornando a trovarlo e scoprendo che il letto era vuoto. Ora Laura Tramma, odontoiatra monzese, che recentemente ha perso anche la mamma, si è rivolta all’avvocato Roberto d’Achille del foro di Monza per scrivere una lettera al nosocomio milanese, da cui si aspetta delle scuse e non esclude una richiesta di risarcimento dei danni. Il padre era ricoverato dal 20 settembre nel blocco nord reparto di medicina B/1 e il 2 ottobre la figlia ha scoperto che era deceduto alle 14.45 del giorno precedente, un’ora e mezza dopo che era uscita dal reparto.

Nessuno l’aveva avvisata - è la sua denuncia - sebbene il numero del suo cellulare fosse stato annotato in reparto, dalla reception infermieristica e dal dirigente medico del reparto stesso. Il dirigente del reparto, stando alla lettera che l’avvocato della donna ha mandato all’ospedale, ha presentato le proprie scuse senza però fornire alcuna motivazione. La sua assistita, scrive il legale, "in ragione dell’inammissibile comportamento dei sanitari ha subito uno shock emotivo che si è aggiunto allo sgomento per la perdita del padre. Un notevole pregiudizio psicologico in conseguenza del quale formulo per conto della medesima fin d’ora richiesta di risarcimento dei danni riservando ogni azione o ragione nelle sedi opportune anche giudiziarie. Ma prima ancora la mia assistita attende le scuse formali per l’accaduto e le motivazioni di un tale, inammissibile comportamento". Secondo l’avvocato d’Achille "quanto è accaduto alla signora Tramma deve essere un monito perchè queste cose non succedano mai più. La pandemia dovrebbe averci insegnato che deve essere ancora più forte l’attenzione e il rispetto per i pazienti degenti e per le persone che sono a loro legati".