VERONICA TODARO
Cronaca

Lorenzo Esposto, professione calzolaio a Seveso: “Ho sempre osservato mio papà in bottega, quante sgridate… Ma si impara sul campo”

Se la strada era già tracciata, la carriera non è stata così scontata. Il 42enne ci ha messo disciplina, studio e perseveranza, ma soprattutto passione ed entusiasmo, diventando un punto di riferimento non da poco

Padre e figlio in bottega. Professione calzolaio

Lorenzo Esposto ha aperto la sua attività artigianale a Seveso

Se la strada era già tracciata perché cresciuto nella bottega del papà tra colle e lucidi, la carriera di Lorenzo Esposto non è stata così scontata. Ci ha messo disciplina, studio e perseveranza, ma soprattutto passione ed entusiasmo, diventando un punto di riferimento non da poco, non solo a Seveso, dove ha aperto la sua attività, ma in buona parte della Brianza.

Di professione fa il calzolaio, un artigiano di altri tempi, ed è riuscito a trasformare quella che da piccolo forse era solo curiosità, in una professione fatta di competenze e determinazione. "Sin da bambino – racconta Lorenzo che a breve compirà 43 anni – osservavo il lavoro di mio papà Matteo che ancora oggi porta avanti la sua bottega a Muggiò da circa 40 anni. Ho provato a prendere strade diverse, ma alla fine ho capito che quella dell’artigiano era la mia strada. Mi piace molto il mio lavoro e se dovessi dare un consiglio ai più giovani direi devi essere felice e se sporcarti le mani ti rende felice, fallo. Per me è stato così".

Non ha scelto nomi altisonanti per la sua attività: in corso Garibaldi, un’unica vetrina con una scritta semplice “Calzolaio“. All’interno è un viavai di clienti, chi per sistemare il cinturino di un sandalo, chi per far tornare a splendere scarpe talmente usurate che andrebbero inevitabilmente buttate, ma anche chi porta un paio di scarpe sportive nuove che non sono poi così comode. "A tutto c’è rimedio – spiega Lorenzo, che accoglie tutti con un sorriso e una battuta –. La parte del contatto con il pubblico è la più bella del mio lavoro, mi fa piacere far sentire i clienti a casa, ascoltati e accontentati. Con molti di loro sono nate belle amicizie".

Anche se Lorenzo ha le idee molto chiare: "Il cliente ha sempre ragione finché non manca di rispetto, a te e al tuo lavoro. D’altra parte alla fine il cliente è anche un po’ il tuo collaboratore, deve spiegarti le sue esigenze e io, dall’altro lato del bancone devo trovare le soluzioni più idonee". Soprattutto perché il lavoro del calzolaio non è più quello di una volta: oggi grazie alle nuove tecnologie e a nuovi macchinari, si può davvero riparare e restaurate di tutto, come le scarpe da running, gli scarponcini da montagna, le sneaker, le scarpe da moto, che sotto le mani di Lorenzo sembrano tornare come appena comprate. Le tendenze sono cambiate. "Prima della pandemia si tendeva a buttare e smaltire, oggi le persone preferiscono comprare scarpe di qualità superiore e mantenerle nel tempo".

Dietro a tanta voglia di fare però ci sono anni e anni di studio. "Prima con mio papà, quante sgridate mi sono preso nella sua bottega perché il lavoro doveva e deve sempre essere perfetto. Non esiste una scuola vera e propria, si impara sul campo. E oggi anche mio papà è soddisfatto di me. Ho vinto diverse scommesse con lui perché io mi lancio in riparazioni mai fatte prima. Il mio segreto? Compro scarpe, le smonto per capire come sono assemblate e le rimonto tali e quali". Intanto l’anno prossimo Lorenzo si avvia a brindare ai suoi 15 anni di attività.