
Sono una decina gli edifici pubblici le cui coperture presentano tracce di eternit e che dovranno essere quindi bonificate
Il Comune, Palazzo Terragni, alcuni degli istituti scolastici, la sede degli ex combattenti e altri luoghi di proprietà del municipio. Una decina di stabili in tutto. Sono gli edifici pubblici della città che ancora hanno coperture contenenti eternit e per cui occorrerà intervenire con lavori di bonifica e smaltimento dell’amianto, in qualche caso già da quest’anno o nell’immediato futuro. Per una parte di queste operazioni l’Amministrazione ha già previsto nel Documento unico di programmazione, per il solo 2025, stanziamenti per 300mila euro. A tracciare la mappatura della situazione dei tetti in cui è tuttora presente il cemento-amianto è stato, in un recente Consiglio comunale, l’assessore a Lavori pubblici e patrimonio Oscar Bonafè, in risposta a un’interpellanza presentata dal capogruppo della lista civica d’opposizione Prima Lissone, Fabio Meroni. L’elenco si basa su un censimento che il Comune stesso aveva fatto realizzare negli anni scorsi, per valutare condizioni delle coperture, rischi di dispersione fibre e priorità negli interventi di bonifica. Risulta così che sono tuttora da rimuovere 660 metri quadri di amianto dalla copertura di Palazzo Terragni e 1.200 da quella del palazzo municipale, 1.070 dal tetto della scuola di via Vico, 190 dal controsoffitto della casa di riposo Agostoni, oltre ai 2.380 della copertura delle scuole Dante. Opere queste ancora da programmare, come quelle sul tetto della Casa del combattente. È invece in corso l’intervento di bonifica dei 1.600 metri quadri di amianto dalla copertura delle case comunali di via Aliprandi, mentre saranno effettuati quest’anno quelli sui box di via Lamarmora e sulla scuola di via Tarra. L’anno prossimo si metterà mano al tetto del magazzino comunale.
Fabio Luongo