
di Barbara Apicella
Per lei l’anno della pandemia è stato anche l’anno della svolta; ha trovato il tempo e il coraggio per realizzare il suo sogno: quello di vestire le monzesi (ma non solo). Si chiama LauraPuntoaCapo il progetto imprenditoriale, per ora on line, lanciato da Laura Vincenti, 54 anni, impiegata ma da sempre con la grande passione per il cucito. Durante il lockdown ha tirato fuori ago, filo, tessuti e macchina da cucire dando vita alla sua prima collezione di pezzi unici realizzati a mano, non più solo per parenti e amiche.
Una collezione che conta ad oggi circa una dozzina di capi: vestiti lunghi e corti, gonne pantalone, camicie ricamate, gonne. "La rete è stata la mia vetrina – racconta Laura che settimana scorsa ha lanciato la sua collezione anche sul gruppo facebook EasyMonza riscuotendo subito un grande successo -. Durante il lockdown, avendo molto tempo libero a disposizione, spronata anche da mia figlia, ho deciso di impegnarmi seriamente in questa avventura". Laura ha tolto dai bauli i tessuti pregiati che in questi anni ha acquistato durante i suoi viaggi e ha deciso di utilizzare il tempo del distanziamento sociale per pensare al suo futuro. "In questi mesi ho dedicato molto tempo al cucito. Ho ordinato anche una nuova macchina da cucire e ho iniziato a produrre".
Un prezioso aiuto è arrivato anche dal mondo del web: fotografie postate sui social, il gruppo facebook cittadino che ha fatto da volano, la piattaforma commerciale alla quale Laura Vincenti si è affidata che hanno fatto conoscere i suoi capi non solo al pubblico brianzolo. "Sono molto contenta dei primi risultati raggiunti. Dei complimenti che ricevo, ma anche di qualche commissione di nuovi capi da realizzare. Chissà, questa passione potrebbe davvero trasformarsi in qualche cosa di più serio". L’arte della manualità appresa dalla nonna in questo momento di transizione le è tornata utile.
"Ho iniziato a sferruzzare da bambina e l’ho sempre fatto con immensa gioia. Dopo la nascita del mio secondo figlio sono anche andata a scuola di cucito e da lì ho affinato le mie conoscenze". Ad un’età in cui si pensa ad andare in pensione la monzese ha iniziato a progettare la sua nuova vita lavorativa. "Certo, non è facile. Soprattutto in questo periodo. Ma penso che le persone abbiano voglia di regalarsi qualche cosa di speciale e unico". La rinascita parte proprio dal meglio del made in Italy, del fatto a mano unendo abilità con la passione per quello che si fa. "Difficile quantificare il tempo: per fare un abito, compreso di rifiniture interne ci si impiega anche una giornata. Spero i clienti apprezzino e si riscopra anche l’amore per un pezzo unico e sartoriale che non si trova ai grandi magazzini".