
“Napoleone riapre la Villa Reale“. Comincia il 5 giugno, in occasione del rilancio della Villa Reale e ad un mese esatto dalla morte, due secoli prima, dell’imperatore dei francesi e re d’Italia, la rassegna di celebrazioni che coinvoge 16 associazioni, capofila l’Associazione Amici dei musei, guidata da Raffaella Fossati; direzione artistica di Ettore Radice, con il patrocinio del sindaco Dario Allevi.
Sabato 5, l’incoronazione con la Corona Ferrea di Napoleone a Milano rivivrà attraverso una conferenza animata da azioni sceniche, relatrice Elisabetta Cagnolaro, a cura del Comitato per la Rievocazione Storica di Monza. Il ciclo terminerà il 26 settembre con il concerto della Corale Monzese in collaborazione con Comitato di via Blandoria e Gioventù Musicale d’Italia sede di Monza. Il tutto nel rispetto delle normative Covid.
Conferenze, rappresentazioni teatrali, concerti, video, presentazione di libri, laboratori per bambini, visite guidate ed altro ancora condurranno i cittadini monzesi ad esplorare la figura di Napoleone, lo spirito innovatore ed il profondo legame con Monza. Grazie all’imperatore dei francesi, ed alla predilezione che per la città nutrì il suo rappresentante in Italia, Monza conobbe un’importanza tale da risvegliare il suo sopito splendore.
"La Monza di Napoleone ed Eugenio Beauharnais è ancora davanti ai nostri occhi - osserva Ettore Radice - durante la Repubblica Cisalpina la Villa Reale, confiscata agli Asburgo, fu posta in vendita e si pensava di abbatterla. Fu Napoleone a impedirlo, immaginandola come reggia di rappresentanza che piacque molto al viceré Eugenio e a sua moglie Augusta Amalia di Baviera".
A seguito dell’incoronazione di Napoleone, Monza ebbe il titolo di città imperiale, capoluogo del distretto che comprendeva anche Vimercate e Gorgonzola. Durante l’età napoleonica Monza visse un periodo di intensi lavori pubblici. La demolizione delle mura trecentesche, deliberata dal Consiglio Cittadino nel 1807, segnò l’avvio di grandi modifiche e di ampliamenti che mutarono il volto del borgo medievale. Nacquero dimore signorili e numerosi villini appena fuori dalla vecchia cerchia, e i nuovi opifici, segno di uno sviluppo manifatturiero. Fra il 1810 e il 1812 tutto il centro di Monza fu riordinato e potè finalmente contare su una rete di vie transitabili e sicure per carrozze, carri e pedoni, con i primi marciapiedi in città.
Nel 1810 si edificò il Teatro Sociale. La Villa Reale fu arricchita, e creato il Parco, preceduto da un imponente viale fiancheggiato da quattro filari di platani (attuale viale Cesare Battista), fu realizzata piazza Augusta Amalia (attuale piazza Citterio), con i Boschetti Reali e il Teatrino di Corte.
Cristina Bertolini