
Recuperate 600 monete di ambito padano, dal VI-V secolo a.C. sino al XIX secolo
Monza – Un gargoyle del Duomo, il doccione raffigurante un dragone alato, caduto da una delle guglie della Basilica di Milano a seguito dei bombardamenti del 1943, era finito da un restauratore in Olanda, pronto per essere messo di nuovo in vendita. Un dipinto trafugato dalla Chiesa di Lainate vent’anni fa sembrava svanito nel nulla. E poi il vecchietto con centinaia di monetine d’oro trafugate dagli scavi clandestini o le cinque monete provenienti dall’Antica Grecia.
I carabinieri del Nucleo Tpc di Monza, celebri per il loro affascinante lavoro a metà fra Indiana Jones e i Monuments Men, danno i numeri. Nel 2023 hanno denunciato 74 persone tra cui 37 per ricettazione, 6 per furto, 3 per scavo clandestino, 5 per danneggiamento, 1 per illecita esportazione di beni culturali, 15 per reati in danno del paesaggio, 4 per associazione per delinquere e 16 per contraffazione di opere d’arte, riuscendo a sottoporre a sequestro 15.923 beni antiquariali, archivistici e librari nonché 555 beni archeologici e 590 reperti paleontologici.
"La Lombardia - fanno sapere -, regione di competenza del Nucleo di Monza, è ricca di arte e cultura e ha visto nel corso dell’anno passato, i carabinieri del Tpc impiegati anche in attività preventive con 25 sopralluoghi per l’accertamento dello stato di sicurezza di musei/biblioteche/archivi, 37 alle aree archeologiche; 142 controlli ad aree tutelate da vincoli paesaggistici / monumentali e oltre 211 a esercizi antiquariali e commerciali". Fondamentale l’attività di controllo del mercato, delle attività commerciali, fisse, ambulanti e dell’ormai diffuso mercato online: un’attività che ha visto oltre 2.317 beni culturali sottoposti ad accertamento fotografico mediante la comparazione con “Leonardo“, la banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti più grande del mondo. Il personale del Nucleo di Monza ha inoltre partecipato a 18 incontri con gli studenti delle scuole lombarde e a due incontri all’Accademia Carrara di Bergamo e al Museo di Santa Giulia di Brescia, nell’ambito delle iniziative collegate alla manifestazione “Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023”.
Molte le missioni all’estero, dalla Giordania al Libano fino in Messico. Il Nucleo ha inoltre partecipato attraverso la task force “Caschi Blu della Cultura” alle attività di recupero e messa in sicurezza di innumerevoli beni librari e archivistici messi a repentaglio dalle alluvioni che hanno interessato in Emilia Romagna nella primavera dello scorso anno. Tornando alle operazioni più significative,merita attenzione la restituzione nelle mani dell’Ambasciatrice di Grecia in Italia di cinque monete databili tra il V e il I secolo a.C. individuate in vendita sui siti di e-commerce (fra loro un Tetradramma ateniese raffigurate la dea Atena e la civetta). Di grande valore storico, erano state poste in vendita in un unico annuncio con il quale si proponeva l’acquisto dell’intero lotto alla cifra di 1.500 euro. Manufatti in ceramica e in piombo, fibule, chiavi, spille e anelli, ma anche tendi arco e pendenti apotropaici, all’età romana sino al XX secolo, sono stati restituiti invece alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova.
Erano stati asportati con scavi clandestini, come testimonia il sequestro di diversi attrezzi del mestiere. Nei guai un anziano collezionista di Mantova che a casa aveva 600 monete in eccellente stato di conservazione, risalenti a epoche che coprono dalle prime forme di monetazione note in ambito padano (VI-V sec. a.C.) sino al XIX secolo.