MONICA GUZZI
Cronaca

Mille imprese al top. Un fatturato da 71 miliardi ma il futuro fa paura

Aumentano redditività e aziende in utile, eppure il sistema cambia passo. Preoccupa lo scenario mondiale, il 41,3% si attende un calo delle vendite.

Un fatturato ancora in aumento, spinto dall’export. E un gruppo di aziende trainanti, le TOP 1000, che nel 2023 hanno registrato complessivamente ricavi per oltre 71 miliardi di euro.

La produzione industriale monzese è aumentata lo scorso anno dell’1,5% (contro il dato lombardo dello 0,2%) mentre le esportazioni hanno raggiunto 13,8 miliardi, in crescita del 6,9%, molto meglio della regione (0,5%). Eppure anche il sistema economico brianzolo sta cambiando passo.

È il quadro a luci e ombre emerso ieri in Villa Reale alla presentazione dell’edizione 2024 di TOP1000, il progetto di ricerca e di analisi economico-finanziaria delle 1000 maggiori imprese per fatturato, realizzato dal Centro Studi di Assolombarda, in collaborazione con PwC Italia e con il sostegno di Banco BPM.

All’interno di un quadro mondiale ed europeo in slancio ridotto, anche per l’economia di Monza e Brianza arrivano segnali di difficoltà. Nel terzo trimestre 2024, la produzione industriale della provincia è diminuita dello 0,2% (meno dell’1% lombardo), rispetto a luglio-settembre del 2023, ma fino al secondo trimestre le esportazioni monzesi sono cresciute a due cifre (+10,3% contro il +0,3% lombardo). E se il 44,6% delle imprese di Monza e Brianza prevede di chiudere il 2024 con un aumento del fatturato rispetto al 2023, il 14,1% in stabilità, ben il 41,3% si attende una diminuzione, la percentuale più elevata registrata nel corso degli anni (ad eccezione dell’anno nero del Covid). Secondo quanto emerso dal sondaggio di Assolombarda, per il 2025 quasi il 60% delle imprese prevede un incremento delle vendite, il 31,5% una stabilità e solo l’8,7% stima una contrazione. Guardando avanti, le previsioni sul fatturato per il 2025 sono più fiduciose: quasi il 60% delle imprese prevede per l’anno prossimo un incremento delle vendite, il 31,5% una stabilità e solo l’8,7% stima una contrazione. La difficoltà di reperimento di figure professionali adeguate è il maggiore rischio temuto dalle imprese (83%), ma crescono anche le preoccupazioni sulla domanda (64%).

In questo scenario, prosegue la marcia delle aziende Top, con ricavi riferiti al 2023 che vanno da un minimo di 7,9 milioni a un massimo di quasi 4 miliardi di euro. Ma la soglia massima si riduce rispetto allo scorso anno e per la prima volta dal 2019 scende sotto i 4 miliardi. E nonostante l’ingresso di 200 nuove imprese (lo scorso anno le TOP erano 800), il fatturato totale non si sposta di molto (+0,9%), anche se il reddito di esercizio complessivo fa registrare un importante +16,3%. Dieci delle aziende Top hanno un fatturato che supera il miliardo l’anno. Si conferma in testa alla classifica Esprinet (Vimercate), secondo il colosso dell’elettronica STMicroelectronics (Agrate), che inverte la posizione con Mediamarket (Verano Brianza), terza. Quarta G.A.I.A. Holding (Desio), quinta BASF Italia (Cesano Maderno), sesta Candy (Brugherio), seguita da Decathlon Italia (Lissone), SOL (Monza), DS Smith Holding Italia (Vimercate) e Sacchi Giuseppe (Desio). Tutti i 55 comuni della provincia di Monza e Brianza hanno sul loro territorio almeno una delle aziende Top. In particolare, si allarga a 17 la platea dei “comuni miliardari”, guidata da Monza, con 12,4 miliardi di euro di fatturato, e Vimercate, con 10,5; seguono Agrate Brianza (6,3 miliardi di euro) Desio (5,2) e Lissone (3,6).

Grande attenzione alle 138 startup innovative, con Monza che ne conta 48, seguita da Seregno (14). L’81,2% operano nei servizi knowledge intensive; il 14,5% sono attive nei settori industriali e una quota residuale nel commercio e nel turismo.

Ben oltre la metà di queste startup investe in maniera significativa in ricerca e sviluppo (64,5%), il 23,2% impiega personale altamente qualificato e il 16,7% è titolare di almeno un brevetto o software registrato, con fatturati che in totale superano i 20,2 milioni di euro e un valore aggiunto complessivo di 3,9 milioni di euro.

"Il territorio di Monza e Brianza ha una struttura solida, capace di resistere alle crisi e in grado di raggiungere risultati straordinari quando i periodi sono favorevoli", riassume il presidente di Assolombarda Alessandro Spada. La fiducia non manca: "Oggi stiamo affrontando un contesto internazionale complesso e in continua evoluzione. Ai venti internazionali, la risposta di Monza e Brianza è migliore di quella della Lombardia. Per contrastare il momento di generale rallentamento dei mercati, l’urgenza è quella di tornare a stimolare gli investimenti che sono la chiave per la crescita".