ALESSANDRO CRISAFULLI
Cronaca

La Milano-Seregno pronta a ripartire ma le perdite ammontano già a 5 milioni di euro

Città Metropolitana assicura che entro il 30 novembre è prevista la cessione del ramo di azienda da parte di CMC ormai in liquidazione. Ma intanto i danni provocati da un’opera partita vecchia sono già ingenti

Il cantiere della linea tramviaria Milano-Desio-Seregno

Il cantiere della linea tramviaria Milano-Desio-Seregno

Desio, 30 settembre 2024 – “Entro il 30 novembre è prevista la cessione del ramo di azienda da parte di CMC, quindi i lavori potranno riprendere slancio e contiamo di recuperare più tempo possibile”.

Lo assicura Città Metropolitana relativamente ai lavori per la realizzazione della nuova metrotramvia Milano-Desio-Seregno: un’opera partita vecchia e stanca (il progetto è di 20 anni fa e i cantieri sono iniziati a singhiozzo) che nessuno sembra aspettare con ansia.

La conferenza stampa indetta venerdì da Confcommercio, alla presenza di alcuni sindaci e consiglieri regionali attivi tra Brianza e Nord Milano, ha riacceso i riflettori sulle criticità attuali: “Ci sono 300 attività lungo la tratta colpite direttamente dal cantiere che in un solo anno registrano oltre 5milioni di euro di perdite - ha detto Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza - Per un progetto di 20 anni fa e un’opera che nessuno voleva e vede in azione un’azienda appaltatrice, come abbiamo saputo, in gravi difficoltà. Ristori economici e ripartenza del cantiere: o saranno in molti ad abbassare la saracinesca”.

La crisi di CMC

Il nodo principale è la situazione di CMC, la maxi impresa con sede a Ravenna che ha vinto l’appalto. Un top player del settore costruzioni (ha firmato la linea ferroviaria ad alta velocità Bologna–Firenze; l’Expo 2015; un lotto dell’autostrada Salerno–Reggio Calabria; la Tangenziale Est Esterna di Milano) ma che vive una crisi profonda.

“Si fa presente - scrive il tribunale di Ravenna - che, alla data del 30 aprile 2024, i creditori di CMC sono alcune migliaia sparsi in tutto il mondo”. Per l’azienda è stata chiesta la liquidazione giudiziale, ma è stato attivato un complesso piano di salvataggio. Tra i suoi tasselli, la cessione del ramo costruzioni, per la quale ci sarebbe un grosso operatore interessato. L’iter dovrebbe completarsi entro il 30 novembre, con 7 successivi giorni per l’aggiudicazione. Una situazione complessa che si ripercuote sui negozianti, gli imprenditori e i cittadini dei comuni interessati, con oltre 5mila imprese colpite in maniera diretta o indiretta. Sicuramente – fa sapere Città Metropolitana – ci saranno altri incontri con i sindaci, uno ipotizzato entro fine anno, mentre non è in calendario nessun incontro con Confcommercio, anche se il dialogo è sempre aperto.

“Ho fatto un nuovo sopralluogo - ha spiegato Daniela Caputo, consigliera delegata alle infrastrutture della Città metropolitana - e ho verificato che nei cantieri i lavori procedevano; ho sollecitato l’impresa a operare con la massima celerità per realizzare questa importante infrastruttura che porterà benefici per il territorio. Ho avuto rassicurazioni che le difficoltà societarie sono in fase di risoluzione e ciò favorirà la possibilità di reperire le maestranze e definire un nuovo cronoprogramma”.