Monza, dalle mazzette a doni e buoni benzina per ottenere gli appalti

Corruzione e turbativa d’asta: arrestato un imprenditore 50enne di Verano insieme a 4 dipendenti della Provincia e dei comuni di Desio e Biassono

Lavori pubblici

Lavori pubblici

 

Monza, 18 maggio 2022 - Dodici indagati per tredici capi di imputazione nell’inchiesta della Guardia di Finanza di Monza sui lavori pubblici in Brianza grazie a funzionari corrotti con mazzette, regali e buoni benzina. Al centro delle indagini, eseguite dalle Fiamme gialle di Seregno e coordinate dal pm della Procura di Monza Carlo Cinque e dal procuratore Claudio Gittardi, l’imprenditore Francesco Tallarita, 50enne residente a Verano Brianza, titolare della ‘Ti-Effe Service’, finito agli arresti domiciliari per corruzione e turbativa d’asta insieme a quattro dipendenti pubblici della Provincia di Monza e della Brianza e dei Comuni di Biassono, Desio e Pessano con Bornago, su ordine del gip del Tribunale di Monza Gianluca Tenchio.

Tallarita e l’architetto dipendente della Provincia di Monza e Brianza Stefano Buccino, 56 anni, di Milano, in qualità di progettista e direttore dell’esecuzione, sono accusati per un appalto di fine 2020 per il servizio di manutenzione delle aree verdi di proprietà provinciale affidato ad un raggruppamento temporaneo di imprese tra cui la Ti-Effe Service. L’architetto, a fronte delle condotte del Tallarita finalizzate a "gonfiare e falsificare" le giustifiche contabili sui lavori, che avevano creato dissapori tra le aziende partecipanti, avrebbe omesso di informare gli altri dirigenti di questi problemi, ricevendo in cambio dall’imprenditore almeno 1500 euro e alcune bottiglie di vino come regalo natalizio. Con il dipendente dell’ufficio tecnico del Comune di Desio Francesco Bonasera, 55 anni, residente a Bovisio Masciago, si parla invece dell’affidamento del servizio di gestione del verde pubblico della durata di 3 anni del valore di 1 milione e 700mila euro aggiudicato nell’agosto 2020 sempre da Tallarita in associazione temporanea con altre imprese. In questo caso Bonasera avrebbe ricevuto un grosso carico di legna consegnato a casa della suocera del funzionario dallo stesso imprenditore e un altro ‘cesto natalizio’.

Agli arresti domiciliari anche Giovanni Mancini, 51 anni, residente a Carate Brianza e capo settore gestione del territorio del Comune di Biassono dal 2 agosto 2020 e membro della commissione di gara per la procedura di affidamento del servizio di manutenzione del verde pubblico per il triennio 2019-2021, appalto aggiudicato alla Ti-Effe Service per un valore di quasi 400mila euro. E pure come responsabile della stessa procedura per il triennio precedente aggiudicata alla società amministrata dalla moglie di Francesco Tallarita, la ‘Ciemme’, di cui il coniuge è ritenuto amministratore di fatto. Secondo l’accusa, tra novembre 2020 e marzo 2021 il funzionario comunale avrebbe ricevuto almeno 1500 euro corrisposti in più tranches che coincidevano con il pagamento delle fatture da parte del Comune di Biassono.

A ridosso delle festività natalizie del 2020 Giovanni Mancini avrebbe accettato da Tallarita il solito "regalo natalizio" e l’esecuzione di un lavoro di potatura e pulitura al cimitero di Bresso nell’area della cappella di famiglia del dipendente comunale per l’affidamento di lavori relativi al solaio del magazzino all’interno della scuola media. Per questa vicenda l’accusa è anche di falso per essersi inventati una variante da 15mila euro sui lavori falsificando la documentazione relativa allo stato di avanzamento dei lavori. Nell’inchiesta ci sono altri sette indagati a vario titolo a piede libero, tra cui anche la moglie di Tallarita, altri funzionari del Comune di Biassono e della Provincia di Monza e della Brianza e un dipendente della società a partecipazione pubblica del servizio idrico Brianzacque in qualità di responsabile unico per l’affidamento del servizio di manutenzione del verde sulle aree dei loro impianti.