DARIO CRIPPA
Cronaca

Monza, malamovida e lavoratori in nero: multe da 67mila euro e scoperti 15 irregolari

Pizzerie, ristoranti, panetterie ma anche un’azienda di divani: sette imprenditori finiscono nei guai. Chieste due sospensioni della licenza per locali in cui la percentuale di sommerso era oltre il 30%.

Malamovida e lavoratori in nero  Multe da 67mila euro, 15 irregolari

Malamovida e lavoratori in nero Multe da 67mila euro, 15 irregolari

C’era chi faceva le pizze, chi lavorava in ristoranti e bar, anche rinomati, chi cuciva divani.

Quindici lavoratori in nero. Sanzioni per oltre 67mila euro. Due richieste di sospensione dell’attività imprenditoriale.

C’è la movida e ci sono miriadi di lavoratori in più per farla funzionare. Molti assunti in nero. Prosegue il piano di controlli del Comando provinciale della guardia di finanza di Monza che, nell’ambito dell’intensificazione delle attività da tempo avviata ai fini del contrasto del sommerso da lavoro, hanno individuato, dopo i 39 già scoperti da inizio anno, altri 15 lavoratori impiegati “in nero”. Specifici “alert” e segnalazioni al 117 hanno funzionato da molla per un’azione capillare delle pattuglie puntualmente dispiegate su tutto il territorio provinciale, privilegiando i luoghi di attrazione serali e notturni dei weekend, che tradizionalmente, dopo la chiusura delle scuole, fanno registrare numeri più alti in termini di avventori. Oltre 67.000 euro le sanzioni constatate dai Finanzieri del Gruppo di Monza e delle Compagnie di Seregno e Seveso che hanno sorpreso 15 lavoratori (di cui 6 di nazionalità italiana, sette egiziani, un marocchino e un pakistano) intenti a prestare la propria opera presso esercizi commerciali brianzoli (un rinomato bar nel parco di Monza, un ristorante di Lesmo, tre pizzerie di Lissone, Villasanta e Sovico, una panetteria di Seveso, un’azienda di poltrone e divani a Lentate sul Seveso) in assenza di una regolare assunzione.

A seguito di successivi e più approfonditi accertamenti, sono due gli esercizi commerciali (una pizzeria e una panetteria) per i quali è stata richiesta all’Ispettorato Territoriale del Lavoro il provvedimento di sospensione dell’attività (avevano oltre il 30% di personale in nero). E 7 sono i datori di lavoro verbalizzati per mancata comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro, di cui uno sanzionato anche per mancata effettuazione di ritenute fiscali. "L’azione di servizio delle Fiamme gialle – fanno sapere dal Comando provinciale guidaro dal colonnello Maurizio Querqui - rientra in un più ampio piano di contrasto al sommerso da lavoro. Il lavoro nero, oltre a essere una piaga per l’intero sistema economico in quanto sottrae risorse all’Erario, mina gli interessi dei lavoratori, spesso sfruttati, e consente una competizione sleale con le imprese oneste, pregiudica gli equilibri economici e finanziari del Paese con la riduzione illecita dei costi per massimizzare i profitti e ottenere vantaggi impropri".