ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

M5, un partenariato cittadini-Atm: "Risorse per coprire gli extracosti"

"Perché non pensare a un partenariato cittadini-Atm per raccogliere fondi utili agli extracosti della metropolitana, tagliare le fermate o valutare...

Progetto. incagliato sugli extracosti

Progetto. incagliato sugli extracosti

"Perché non pensare a un partenariato cittadini-Atm per raccogliere fondi utili agli extracosti della metropolitana, tagliare le fermate o valutare soluzioni alternative come il potenziamento del sistema ferroviario? Ci vuole del sano pragmatismo per sbloccare questa situazione". È con lucidità e coscienza civica che l’ambientalista Stefano Mauri – uno dei “padri custodi” dell’area verde del Montagnone a San Fruttuoso e socio del Gruppo naturalistico della Brianza – riflette sui modi con i quali si può dare una svolta alla situazione e fare fronte a quei 589 milioni di extracosti introvabili. Ci tiene a far sapere che c’era anche lui, il 29 novembre del 2018 nel Salone d’Onore della Villa Reale di Monza, quando si celebrava la presentazione del progetto di prolungamento della M5 verso Monza. "Un Consiglio comunale aperto, con i sindaci di Monza, Milano, Cinisello, Sesto e il presidente della Regione Lombardia – ricorda Mauri –. Tutti d’accordo: la metropolitana sarebbe arrivata in tempo per i Giochi del 2026". "Oggi quella promessa si è sgonfiata – prosegue –. I lavori sono in ritardo, i tempi si sono allungati. Le ultime stime parlano del 2033, ma già circolano voci di uno slittamento fino al 2036, data in cui si esaurirebbe il finanziamento complessivo". Lui già nel 2019, nel 2022, nel 2024 e nel febbraio scorso ha scritto alle istituzioni per condividere dubbi e proposte. Oggi torna a far sentire la sua voce: "Non possiamo farci bastare notizie vaghe o giustificazioni fantasiose, come quella del bunker difensivo nella metropolitana". A suo avviso, le scelte in campo rischiano di essere inutilmente onerose. "Serve pragmatismo – afferma deciso –, soprattutto in tempi in cui, come ama dire, “danée ghe n’è minga”".

E allora rilancia proposte concrete. La prima è quella del partenariato tra cittadini e Atm, una forma di compartecipazione al progetto per coinvolgere anche economicamente chi usufruirà del servizio. La seconda riguarda il tracciato: ridurre il numero di stazioni previste e limitare così i costi. "Abbiamo già 1.296 milioni sul piatto e ogni mese di ritardo ci costa 12 milioni. È necessario intervenire", sollecita. Un’altra proposta che sposa è quella avanzata da Giorgio Majoli, una delle anime di Legambiente Monza: utilizzare la rete ferroviaria esistente per portare la M5 sui binari, integrandola nel sistema ferroviario. "Un’unica regia affidata a Fs che garantirebbe efficienza e solidità progettuale - conclude -, e potrebbe anche facilitare l’accesso ai fondi del Pnrr".

A.S.