REDAZIONE MONZA BRIANZA

L’oca dell’oratorio finisce in tavola, denunciato il don

Il prete aveva annunciato su Facebook che Reginaldo avrebbe fatto la fine del salame perché aggressivo

Gli animalisti denunciano don Simone Sanvito. L’accusa è di maltrattamento di animale che ha causato la morte dello stesso. La vicenda risale ad alcuni giorni fa, quando il giovane prete aveva annunciato sul suo profilo Facebook che Reginaldo – un’oca che da qualche giorno era arrivata in oratorio conquistando la simpatia di grandi e piccini – sarebbe diventato un salame per la comunità.

Un destino che ha diviso la rete tra favorevoli e contrari alla fine dell’animale. Ma gli animalisti non hanno tollerato la fine di Reginaldo e hanno deciso di presentare un esposto alla Procura di Monza. "Al di là dell’aspetto etico - spiega Lorenzo Croce, presidente dell’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente - è evidente l’accanimento del prete contro l’oca. Potrebbe aver commesso un reato in quanto oramai da diverse parti le oche sono considerate animali domestici, e nel caso specifico l’oca Reginaldo era la mascotte dell’oratorio. Chiediamo alla Procura di verificare se esistono gli estremi del reato". Ma Croce si augura anche che don Simone si scusi e che i suoi superiori prendano provvedimenti disciplinari. "L’oca era destinata alla macellazione perché aggressiva con le persone - precisa il sacerdote -. L’ho tenuta un giorno e mezzo a scorrazzare nel cortile dell’oratorio prima che il macellaio venisse a prenderla, ma io non l’ho mangiata".

Barbara Apicella