BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Liste d’attesa infinite. Cambia ospedale un malato su quattro

"Liste d’attesa troppo lunghe per oltre il 40% dei pazienti, 1 su 4 costretto a rivolgersi a una...

"Liste d’attesa troppo lunghe per oltre il 40% dei pazienti, 1 su 4 costretto a rivolgersi a una struttura diversa da quella di riferimento, troppi esami saltati all’ultimo momento". Problemi anche "per i cronici dimenticati e servizi praticamente sconosciuti". È la fotografia della sanità di casa scattata da Cittadinanzattiva attraverso interviste ai pazienti in coda ai Cup e nelle Case di Comunità. Il progetto si chiama “Viva voce“. I dati raccolti sono diventati un rapporto per l’Asst Brianza, ora il coordinatore Pippo Natoli è al lavoro sulle linee guida. Il monitoraggio è stato avviato in ottobre, una ventina di volontari in campo che battono tutte le strutture della galassia aziendale, una cinquantina di sedi in tutto sul territorio. L’obiettivo "è raccogliere il vissuto dei protagonisti, un racconto diretto della realtà".

Ne è uscita "una mappa del gradimento e dei problemi utile a chi ha la responsabilità di gestire". Si impone una riflessione "non solo per i vertici sanitari, ma anche per i sindaci – ancora Natoli –. Sul tema delle cure i cittadini hanno un gran bisogno di informazioni corrette. Dove andare, diritti, cosa chiedere. La Regione ha preparato un manifesto che riassume tutto, ma non è stato pubblicizzato: non ce ne è traccia negli ospedali, nelle Case della comunità, negli studi medici. Eppure, spiega esattamente tutto quello che c’è da sapere in tema di visite ed esami. Vogliamo proporre ai sindaci di divulgarlo il più possibile".

C’è anche un problema di agenda. "La sanità, sulla bocca di tutti in televisione, fatica ad emergere nella politica locale – spiega il referente –. Ogni giorno gli addetti ai lavori, medici e dipendenti del Sistema sanitario nazionale, denunciano che c’è urgente bisogno di risorse e personale. Troppa gente rassegnata ricorre al privato affidandosi alle assicurazioni che al momento del bisogno e con il passare degli anni forniranno coperture sempre minori". Da qui l’appello. "Crediamo sia compito di tutti occuparsi di questa materia. In modo serio e propositivo si possono introdurre elementi di miglioramento della sanità pubblica, che deve mantenere la propria centralità per difendere e garantire il diritto universale alla salute e promuovere il benessere collettivo".È lo spirito dell’iniziativa in presa diretta che "va avanti". Qualche accorgimento è già stato suggerito all’Asst. Come la trasformazione automatica in prenotazione dell’esame o della visita di controllo prescritta dallo specialista in ospedale. "Eviterebbe nuove code e tempi di attesa spesso lunghissimi".