ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

L’inclusione al San Gerardo. Tutti i colori dell’oratorio

I bimbi speciali non devono pagare rette extra, sotto lo stesso tetto anche quelli di altre religioni

I bimbi speciali non devono pagare rette extra, sotto lo stesso tetto anche quelli di altre religioni

I bimbi speciali non devono pagare rette extra, sotto lo stesso tetto anche quelli di altre religioni

L’oratorio San Gerardo di Monza è oggi una realtà inclusiva, che non lascia indietro nessuno e che ogni anno rinnova la sua grande energia. Soprattutto in estate, quando accoglie bambini e ragazzi venendo incontro alle esigenze di ciascuno e facendo tutti gli sforzi possibili per non gravare sulle famiglie.

Avvalendosi della collaborazione con l’ufficio dei servizi sociali del Comune, del supporto dei gruppi caritativi della parrocchia, della società San Vincenzo De’ Paoli e dei volontari, l’oratorio feriale di quest’anno ha permesso la partecipazione di bambini e ragazzi diversamente abili e con disagi economici, senza prevedere costi aggiuntivi per i genitori. Un dato significativo, in un momento storico in cui stanno emergendo serie difficoltà per gli oratori di offrire servizi aggiuntivi, come quelli educativi, garantendone piena copertura finanziaria. Non è stato il caso della comunità pastorale gerardiana, nonostante il calo progressivo dei bambini iscritti.

Se da un lato, il vivaio dei piccoli ospiti è sempre più multietnico e variegato - con bambini originari di tutte le parti del mondo (Brasile, Myanmar, Messico, Perù, Eritrea, Egitto, Filippine), anche non credenti, non battezzati e di altre confessioni - dall’altro si è registrato un calo di circa 80 famiglie, che hanno deciso di iscrivere i figli in agenzie dai costi più alti. "Quest’anno abbiamo una media di 120 ragazzi al giorno – spiega don Massimo Gaio, parroco della Comunità pastorale San Gerardo –, un’ottantina in meno ai numeri che si registravano dieci anni fa. Tuttavia continuiamo a garantire attenzioni e servizi di qualità. La mattina viene un’educatrice dal Comune dalle 8 alle 14 per chi ha bisogno, e per calmierare i costi anche alcuni privati, oltre la San Vincenzo, hanno contribuito con donazioni".

Una bella e coesa comunità parrocchiale, che sta pagando la concorrenza di realtà private con offerte in ascesa di centri ed esperienze estive per i ragazzi, che fanno particolare breccia in quartieri benestanti come San Gerardo. C’è poi un altro aspetto su cui sarebbe meglio intervenire. Attualmente don Massimo Gaio è l’unico sacerdote di riferimento della Comunità pastorale, per una popolazione di più di 10mila abitanti. Un onere davvero grande per stare dietro sia alla liturgia che all’attività oratoriale, per cui dalla parrocchia ci si augura venga mandata almeno un’altra figura di supporto, mentre intanto si valuta l’assunzione di un educatore di riferimento per l’oratorio, su modello della felice esperienza di Davide Forte all’oratorio di Cederna. Intanto a dare entusiasmo ci pensa il nutrito gruppo di animatori. Più di 40 adolescenti, motivati e adeguatamente formati. L’oratorio feriale, iniziato il 9 giugno, termina domani. Tra giochi, gare sportive, laboratori e momenti di preghiera, è stato indimenticabile per tutti.

"Sono state bellissime le giornate in piscina e le gite – commentano gli undicenni Chiara e Paolo – ma anche i laboratori fatti in oratorio, come quello di cucina e di murales, e i tornei sportivi, come Palla Re". Gli animatori, intanto, sanno già dove indirizzare lo sguardo per il futuro. "Dobbiamo lavorare più sui social – osserva il coordinatore degli animatori Emanuele Ricupati –, è il modo migliore per arrivare a ragazzi e famiglie".