
Luca Attanasio, l’ambasciatore ucciso in un agguato in Congo il 22 febbraio 2021
"Il governo ha a cuore l’accertamento della verità sulla tragica imboscata che ha tolto la vita l’ambasciatore Luca Attanasio, al carabiniere Vittorio Gregoraci e a Mustapha Milambo, ma un’eventuale costituzione dello Stato come parte civile nel procedimento avrebbe esposto l’Italia a responsabilità internazionale per violazione delle norme in materia di immunità delle Nazioni Unite, norme che proteggono i nostri funzionari e i militari inviati all’estero, compresi quelli in Libano sotto mandato dell’Onu". Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, durante il question time alla Camera mette i puntini sull’agguato all’ambasciatore di Limbiate avvenuto il 22 febbraio 2021 nei pressi di Goma, nell’est della Repubblica Democratica del Congo. A giugno il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Roma aveva depositato le motivazioni della decisione di "non luogo a procedere" sul processo che avrebbe visto coinvolti due funzionari Onu, del Programma alimentare mondiale. Una decisione figlia di quella del Governo italiano di accordare l’immunità diplomatica ai funzionari. "Come Ministero abbiamo facilitato l’attività investigativa della procura di Roma nei suoi risvolti internazionali e abbiamo contribuito all’accertamento dell’autorità giudiziaria del Congo – chiarisce Tajani –, ma violare le norme sull’immunità avrebbe comportato conseguenze rilevanti tra cui il rischio di un contenzioso con le Nazioni Unite: ciò avrebbe potuto sfociare una condanna dell’Italia da parte della Corte internazionale di giustizia, con tutte le inevitabili conseguenze che questo avrebbe comportato, sul piano sia pratico sia politico".
Per questo un mese fa la famiglia di Attanasio aveva invitato il Governo ad aprire un canale di comunicazione con gli organi coinvolti, chiedendo "di rinunciare all’immunità evocata dai propri funzionarì". "Il Governo non può continuare a ignorare che Luca e il carabiniere Iacovacci sono morti mentre rappresentavano l’Italia, non mentre erano in gita", aveva commentato il papà dell’ambasciatore, Salvatore. "L’immunità non viene concessa come un lasciapassare per ogni comportamento", polemizza Maria Chiara Gadda, vice presidente di Italia Viva alla Camera.
Marco Galvani