
Arianna Bettin, assessora monzese alla Transizione ecologica, chiede il rispetto del progetto
A prendere una posizione netta sul caso metropolitana all’interno della giunta monzese è, per prima, l’assessora alla Transizione ecologica Arianna Bettin, insieme alla sua lista civica LabMonza. L’assessora e la forza politica chiedono che non venga effettuata alcuna modifica al progetto del prolungamento di M5 e che la Regione si impegni a trovare le risorse, come fatto per gli extracosti di Pedemontana. "La lottizzazione dei lavori finirebbe per peggiorare la qualità della vita dei residenti dell’area di Bettola e San Rocco-Casignolo, senza garantire il completamento dell’opera – dichiara l’assessora –. Non vogliamo un progetto monco che lasci le periferie di Monza e Cinisello senza soluzioni di mobilità adeguate". Per Bettin inaccettabile è la proposta, avanzata da alcune forze politiche e dal leghista Massimiliano Romeo, di ridurre il numero delle fermate monzesi. "Ammesso e non concesso che sia una soluzione perseguibile – prosegue –, un’infrastruttura che colleghi solo i punti ritenuti di interesse senza servire i quartieri è l’emblema di una politica lontana dai bisogni dei cittadini".
In merito si esprimono anche i consiglieri di LabMonza, Francesco Racioppi e Lorenzo Spedo, e la portavoce Emanuela Bandini, condannando "l’atteggiamento della Regione", con una "Pedemontana che avanza, divorando suolo e risorse", mentre "si lascia intendere di non voler trovare le coperture per i 589 milioni di extracosti per la M5". Gli esponenti di LabMonza sottolineano come "nel biennio 2023-2024, la Regione abbia stanziato oltre un miliardo per Pedemontana, di cui 600 milioni aggiunti a bilancio nel 2023 e 431 milioni nel 2024", invitando anche Milano "a supportare i partner affinché il progetto sia portato a termine".
A.S.