
L’ascensore del talento. I tecnici specializzati ormai sono merce rara. La Schindler fa scuola
Una cassetta degli attrezzi digitale apre le porte alle giovani donne alla ricerca di un posto di lavoro. Per ora ce ne sono due, ma l’inversione di tendenza su professioni considerate da sempre maschili è cominciata. L’importante era rompere il ghiaccio. Laboratorio del cambiamento con l’obiettivo di una vera parità di genere è Schindler, il colosso degli ascensori con quartier generale a Concorezzo, che ha lanciato il nuovo corso di formazione per addetti alla manutenzione degli impianti. Un mestiere che non è più soltanto da uomo. Così la multinazionale risolve il nodo della carenza di personale, uno dei problemi che mette in difficoltà grandi e piccole aziende: prepara direttamente in casa una delle figure più richieste dal mercato. Da qualche giorno ha aperto i battenti Schindler School, un percorso di formazione gratuita per under 25, post diploma (o per ragazzi che abbiano terminato il quarto anno delle superiori): 800 ore in 9 mesi, più altre 830 ore sul campo, a fianco di tecnici esperti. Diversi i partner del progetto, Gi Group per l’orientamento, la ricerca e la selezione dei candidati, Fondazione Mobilita Academy di Milano per le lezioni. Tutto con il patrocinio di Assolombarda.
I giovani partecipanti, assunti in apprendistato, ma con prospettive concrete, si cimentano con elettrotecnica, meccatronica, oleodinamica, tecnologia, qualità e sicurezza, attività di montaggio, installazione e avvio, manutenzione programmata o straordinaria, ricerca e analisi guasti. "Fino a pochi anni fa il lavoro si tramandava di padre in figlio, ma oggi l’innovazione del settore richiede una preparazione approfondita", spiega Arianna Squizzato, direttrice Risorse umane di Schindler. Per i futuri addetti ci sarà anche assistenza per il patentino. Per esercitare la professione, infatti, è necessaria l’abilitazione professionale da parte della prefettura, che la rilascia dopo aver superato due prove, una teorica e una pratica. "Schindler School – sottolinea la direttrice - rappresenta l’evoluzione di un intenso percorso interno intrapreso da tempo con iniziative per colmare la mancanza di personale altamente specializzato". Andrea Alquati, 23 anni, ha già concluso il vecchio ciclo del cammino, organizzazione diversa, stessa sostanza.
Prima di tornare in aula a Concorezzo era operaio metalmeccanico: "È stato il mio vecchio lavoro a spingermi a cambiare: troppo monotono. Volevo specializzarmi – racconta – così ho iniziato l’apprendistato. Durante il primo anno ho imparato tutto sull’installazione, poi sono passato alla riparazione, infine sono stato inserito alla manutenzione e ho superato l’esame. Adesso gestisco una zona. Sono cresciuto molto e non ho più il problema della ripetitività, qui ho a che fare con clienti e impianti diversi e con il continuo evolversi della tecnologia c’è sempre da imparare".