
La violenta aggressione nei confronti di un ecuadoriano di 25 anni si era verificata la sera del 20 giugno scorso nei pressi dei giardini del Nei I responsabili erano stati arrestati dalla polizia circa un mese dopo
Una raffica di fendenti contro un connazionale 25enne, all’ombra dei regolamenti di conti tra Latin King, sferrata lo scorso giugno nei pressi dei giardini pubblici del Nei. Ma non è stato un tentato omicidio. Per questa vicenda la giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Monza, Francesca Bianchetti, ha condannato con il rito abbreviato per lesioni personali aggravate a 2 anni e 11 mesi di reclusione P.H.B.S., ecuadoriano di 24 anni residente in provincia di Varese, e a 2 anni e 10 mesi ciascuno altri due connazionali, D.C.D.M., 22 anni, residente a Concorezzo, ritenuto coautore per aver fornito il contestato coltello, e Q.O.B.F., 29 anni, residente a Monza, ma domiciliato a Varese, che avrebbe fatto da palo. I tre erano stati arrestati un mese dopo il fatto dagli uomini della Squadra Mobile della Questura. Ora si trovano ai domiciliari, una misura che dopo questa sentenza i loro avvocati chiederanno di revocare. "Abbiamo ottenuto un ottimo risultato, anche grazie alla perizia medica che ha escluso che le ferite inferte potessero rivelarsi mortali", commenta uno dei legali, l’avvocato Paolo Rivolta. La Procura di Monza aveva infatti chiesto condanne tra 6 anni e 8 mesi a 4 anni e 10 mesi per tentato omicidio. Secondo i difensori e gli imputati, non è stato neanche un coltello a ferire la vittima, che non si è costituita parte civile. "Il coltello non c’è mai stato e ci sono i video delle telecamere a provarlo. Infatti le ferite non sono profonde. A provocarle è stato il coccio di una bottiglia, era lui a impugnarla e si è fatto male mentre ci rotolavamo per terra", ha sostenuto il presunto esecutore materiale dell’aggressione. Ma per sapere se la giudice ha ritenuto l’esistenza dell’arma da taglio bisognerà attendere le motivazioni della sentenza.
"Ho degli ordini, ti devo ammazzare perché conosci degli infami", ha raccontato di avere sentito il 25enne prima dell’aggressione. L’indagine della polizia era seguita all’intervento, in codice rosso, delle ambulanze, chiamate a soccorrere in via Pesa del Lino il 20 giugno scorso il 25enne, ricoverato per diversi giorni in ospedale. La vicenda è stata ricostruita attraverso l’analisi delle immagini delle telecamere della zona e le dichiarazioni dei testimoni. Tutto era cominciato con un diverbio e una prima aggressione alla vittima da parte del terzetto al Nei verso le 20. Poi, mentre il 25enne si trovava in via Enrico da Monza era stato raggiunto dagli stessi giovani, uno dei quali, dopo aver recuperato un coltello da uno dei complici, lo aveva assalito e colpito ripetutamente fino all’intervento di un cugino che era riuscito a fare allontanare gli aggressori.