
Per il fascino motoristico di Monza ha fatto scelte determinanti nella sua vita. Non ebbe esitazioni quando nel 1966 si...
Per il fascino motoristico di Monza ha fatto scelte determinanti nella sua vita. Non ebbe esitazioni quando nel 1966 si trattò di lasciare Cremona per puntare verso la Brianza e trasferirsi nella città del circuito. Che su Eulano Poli (nella foto), 81 anni, nato a Cingia de’ Botti, piccolo centro della Bassa, ha sempre esercitato un’irresistibile capacità attrattiva. Negli anni Sessanta affrontava il percorso tra Cremona e Monza in sella a una Vespa. Partiva alle 7 da casa, arrivava in Autodromo, si godeva le gare e poi faceva rotta nuovamente verso la città del Torrazzo, in attesa della prossima trasferta monzese. Allora Eulano si appassionava soprattutto alle sfide tra le “pettarelle“, le piccole monoposto che davano vita alla Formula Monza.
Nel ’66 decide di trasferirsi nella città di Teodolinda: qui dimostrerà anche convincenti doti imprenditoriali, avviando un’attività legata alla commercializzazione e alla riparazione di macchine da cucire industriali. Nei fine settimana bazzica i paddock, conosce piloti, costruttori, meccanici e titolari di scuderie. Diventa una presenza costante in Autodromo dal ’66 al 2003. Conosce Romolo Tavoni, morto nel dicembre 2020: era stato segretario di Enzo Ferrari e direttore dell’Autodromo. "Tavoni – ricorda – era un personaggio ineguagliabile, sempre schietto".
Ha ammirato piloti come Gilles Villeneuve, Elio De Angelis, Vittorio Brambilla e Arturo Merzario. Per anni l’impianto motoristico è stata la sua seconda casa. Ora il Gran Premio lo guarda in televisione, dopo averne gustati tanti in presa diretta. "La passione – dice – è rimasta immutata, seguo sempre in tv le gare di auto e moto. Mi alzo anche di notte per vederle. Ma questa Formula 1 mi sembra diventata un po’ troppo un business".
Gianni Gresio