
Monza, la frutta in vendita nelle bancarelle fino a 13 euro al chilo. Ieri il via alle celebrazioni con la messa e la statua calata nel Lambro.
Monza – Chissà cosa direbbe San Gerardo dei Tintori affacciandosi alla “sua” festa, dove le ciliegie costano da 8 a 13 euro al chilo. Magari per offrire un dono al sacrestano che gli permise di rimanere in chiesa a pregare avrebbe scelto un altro frutto. Eppure, non è San Gerardo a Monza senza le bancarelle con le ciliegie, la statua del santo nel Lambro e le celebrazioni nella parrocchia dedicata al copatrono di Monza insieme a San Giovanni. "Ho comprato le ciliegie - dice una signora - è la tradizione. Non si è monzesi se non si festeggia San Gerardo". Non mancano i prodotti enogastronomici e di artigianato nella zona di via San Gerardo e largo Esterle, con le modifiche alla viabilità previste per l’intera giornata.
Le commemorazioni sono cominciate ieri con la messa delle 10.30 nella chiesa di San Gerardo al Corpo, celebrata dall’arciprete monsignor Marino Mosconi, mentre sul ponte di San Gerardino la statua del santo è stata calata nel Lambro. È intervenuto anche il sindaco Paolo Pilotto, le alte cariche delle forze dell’ordine, insieme alla prefetta di Monza Patrizia Palmisani. Tanti i devoti e i curiosi che ieri hanno affollato l’Oasi San Gerardo, la chiesa parrocchiale e il mercatino. Devozione e tradizione sono il giusto mix di un appuntamento immancabile, anche per nonni e nipotini festa.
Sin dalle prime ore della mattina, la statua del Santo è stata adagiata nel fiume Lambro, all’altezza dell’Oasi di San Gerardino, a ricordo dell’episodio miracoloso di Gerardo che stende il mantello sulle acque del fiume in piena per passare da una riva all’altra, chiedendo al fiume di non invadere il “suo” ospedale con lo scopo di assistere i poveri e i malati di Monza. L’anno di nascita di Gerardo non si conosce con certezza: secondo lo storico monzese Bartolomeo Zucchi fu il 1134, secondo altri il 1135 o il 1140. Apparteneva a un’importante famiglia benestante di Monza, appunto i “dei Tintori” (de Tinctoribus) o “Tintore”, che fecero fortuna grazie alla tintura dei pannilana, attività molto diffusa all’epoca. La casa paterna sorgeva sulla riva sinistra del Lambro, nelle vicinanze dell’attuale ponte “di San Gerardino”, dove oggi esiste l’omonima chiesa.
All’intercessione di San Gerardo sono attribuite diverse guarigioni. La festa è un’occasione per ritrovarsi e conoscere le tante iniziative benefiche della città. Ieri a San Gerardino c’era anche la postazione di “Pasqua Siria - Insieme si può fare” promossa da Lorenzo Locati, ex docente di educazione fisica. Insieme a Generazione senior, promuove la vendita dei saponi di Aleppo, il cui ricavato rientra tra le opere a sostegno di una scuola in Siria e di tante altre iniziative di carità.