STEFANIA TOTARO
Cronaca

Abusi sessuali in carcere: chiesti 13 anni

Tredici anni di carcere per avere violentato il compagno di cella all’interno del carcere monzese, brandendo una forbicina e minacciando...

Tredici anni di carcere per avere violentato il compagno di cella all’interno del carcere monzese, brandendo una forbicina e minacciando...

Tredici anni di carcere per avere violentato il compagno di cella all’interno del carcere monzese, brandendo una forbicina e minacciando...

Tredici anni di carcere per avere violentato il compagno di cella all’interno del carcere monzese, brandendo una forbicina e minacciando di tagliargli la gola con una lametta. È la condanna chiesta dalla Procura per un tunisino 37enne, K.S., imputato di violenza sessuale in un processo al Tribunale di Monza. Presunta vittima un 35enne romeno, che dopo i fatti era stato nuovamente arrestato in Svizzera finendo in una casa circondariale elvetica da cui però ora è uscito. L’uomo si è costituito parte civile al dibattimento per ottenere un risarcimento. Il fatto contestato risale all’aprile 2020. Quando il romeno aveva riferito alla polizia penitenziaria di essere stato abusato dal compagno di cella, gli agenti avevano operato con estrema diligenza per garantire la sicurezza del detenuto, allontanandolo dalla cella e dal tunisino con una scusa per poi accompagnarlo a mettere nero su bianco quanto lui sosteneva essere accaduto.

Nella denuncia l’allora trentenne ha raccontato che il tunisino, con cui condivideva la cella da circa un mese, già alcune volte gli aveva chiesto di fargli un massaggio alla schiena e lui non si era rifiutato per timore di ritorsioni. La sera della presunta violenza, secondo il romeno, il compagno gli ha fatto assumere la sua terapia di tranquillanti, minacciando di ferirlo con una lametta se non l’avesse mandata giù. Poi, approfittando dell’effetto delle extra goccine che l’avrebbero mezzo tramortito, avrebbe proceduto con gli abusi. Soltanto il giorno seguente, approfittando del fatto che il compagno di cella era andato in palestra, il romeno ha informato gli agenti del carcere. Accuse negate dall’imputato. A luglio la sentenza dei giudici.

S.T.