
Ultime tappe per le scuole del territorio, viaggio al seguito del Collegio Bianconi di Monza. I piccoli protagonisti dei cori con i professionisti in scena e con gli oggetti preparati in aula.
I bambini entrano in teatro eccitati, si ripetono la parola “Falstaff!” come se fosse una formula magica di cui solo loro conoscono il segreto. Poi, in sala, la prima ovazione all’arrivo dei musicisti mentre il direttore d’orchestra, il simpaticissimo Massimo Fiocchi Malaspina, uno che ci sa fare con i bambini, si rivolge subito a loro: "Avete le maschere? Molto bene. E le lenti di ingrandimento le avete? Funzionano?". E rivolto a un bimbo delle prime file "Fammi provare la tua…".
L’altro giorno il palco del teatro Arcimboldi di Milano si è trasformato nella cameretta dei giocattoli di Windsor, per uno spettacolo strabiliante e divertente. C’erano anche 104 bambini del Collegio Banconi di Monza (e altri nella sessione precedente), ma da febbraio i piccoli delle scuole primarie e secondarie brianzole sono stati molti di più, circa 3mila, per 44 istituti. È andata in scena l’ultima produzione di Opera Domani, “Falstaff, gli allegri giocattoli di Windsor”, ispirata a Verdi.
I bambini per mesi in classe con le loro insegnanti hanno lavorato a preparare i propri “oggetti di scena”, le mascherine e la famosa lente gigante con cui smascherare Falstaff. E soprattutto i cori. Già, perché assieme ai cantanti e attori professionisti selezionati da As.Li.Co (Associazione Lirico Concertistica Italiana), i bambini sono stati i protagonisti. Fenton intona alla sua bella Nannetta “Bocca baciata non perde ventura”? Beh, sono i piccoli a completare il canto coni versi “Anzi, rinnova come fa la luna...”. Falstaff riflette un po’ malinconico sulla sua vita? A incoraggiarlo ci pensano sempre i bambini, intonando "Va vecchio John, va…".
Lo scenario "è appunto una stanza dei giocattoli dove Falstaff è un vecchio robot in vena di scherzi". Disposto a tutto per farli. Anche a qualche imbroglio. Alice e Meg stavolta non sono le comari immaginate da Shakespeare, ma diventano due bambole. E, dopo molte peripezie, sarà il vecchio robot a finire “vittima“ di una burla a cui prenderanno parte tutti i giocattoli di Windsor.
I bambini ridono di gusto, ridono quando Falstaff finisce nella cesta del bucato in mezzo a mutandoni e calzini, cantano, giocano. L’ovazione finale a cantanti e attori ("Bardolfo e Pistola mi hanno fatto ridere tanto" sussurra un bambino), è di quelle che difficilmente si ascoltano in una intera carriera. "Tutto nel mondo è burla" il coro finale. "Mi sono tanto divertita! Si può fare il bis?" dice Elisabetta.