
Sopralluogo del Comune insieme al padre dell’ambasciatore italiano ucciso in Congo il 22 febbraio 2021. Il sindaco: "Entro la primavera 2026 renderemo fruibile l’area verde e il passaggio col parco di Villa Mella".
La casetta dell’ex portineria che si affaccia sulla “piazzetta delle Mimose”, anfratto della centralissima via Dante, è praticamente finita: in cima al viale che attraversa l’immenso parco si staglia possente la facciata della già Villa Rasini Medolago, che ha ormai preso il nome di Villa Attanasio ed è un cantiere aperto. "Entro la prossima primavera renderemo fruibile l’area verde e il collegamento con il parco di Villa Mella, vero architetto?". Il sindaco Antonio Romeo accompagna al sopralluogo Salvatore Attanasio, padre di Luca, l’ambasciatore d’Italia in Congo ucciso in un agguato il 22 febbraio del 2021 al quale, dopo l’acquisizione dell’immobile storico da parte del Comune, è stato deciso di intitolare la villa, che diventerà la nuova biblioteca civica, ma anche sala espositiva, luogo di convegni, mostre e concerti. Il cantiere prosegue spedito, macchine e maestranze sono presenti e di questi tempi non è cosa da poco, specie negli appalti pubblici. L’architetto Cristiano Clementi, dirigente del Comune di Limbiate, responsabile del procedimento, mostra con soddisfazione i passi fin qui compiuti e si augura mesi di condizioni meteo favorevoli per rispettare il desiderio del sindaco. Nella palazzina dell’ex portineria, più recente rispetto alla Villa, che fu realizzata tra il 1760 e il 1764 su progetto di Giuseppe Bianchi, sono stati recuperati i pavimenti originali e anche gli infissi, come da prescrizioni della Soprintendenza ai Beni arstistici. Completato l’impianto elettrico, ora manca quello di climatizzazione e alcune finiture, ma il più è fatto. Molto più impegnativo e delicato l’intervento sulla villa storica, distanziata di circa 250 metri da un viale che sta per essere completamente ricostruito e illuminato con lampioni.
Il devastante incendio del 6 gennaio 2017 ha distrutto il tetto e le travi in legno che legavano insieme le pareti e che ora si trovano semicarbonizzate tra le macerie rimosse dall’interno. "Abbiamo recuperato tutto quello che è stato possibile, ma è stato un lavoro faticosissimo, perché bisognava procedere a piccoli passi, consolidando e mettendo in sicurezza gli ambienti man mano, dal piano terra a salire", hanno spiegato i funzionari che stanno seguendo il progetto, messo a punto dal Politecnico di Milano, che ha ricevuto un finanziamento di 5 milioni di fondi Pnrr da aggiungere ai 3,5 stanziati dal Comune. Obiettivo ribadito durante il sopralluogo di ieri mattina: rendere fruibile tutta la grande area esterna a verde, arretrando le recinzioni di cantiere fino alla strada di servizio con accesso da via Lamarmora. "La prossima estate - assicura il sindaco Romeo - organizzeremo qui degli eventi".