CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

La protesta dei medici di famiglia: "Il rapporto coi pazienti così cadrà"

Fa infuriare la proposta di trasformare 462 camici freelance in dipendenti del Ssn nelle Case di Comunità

Carlo Maria Teruzzi, presidente dell’Ordine dei Medici di Monza e della Brianza molto critico con la riforma della Sanità preprata dal Ministero

Carlo Maria Teruzzi, presidente dell’Ordine dei Medici di Monza e della Brianza molto critico con la riforma della Sanità preprata dal Ministero

Medici di famiglia da freelance a dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale? Si perderebbe il prezioso rapporto di cura con il paziente. L’ipotesi ventilata dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, nell’ambito dell’annunciata riforma sanitaria che prevede di trasformare i medici di famiglia, oggi liberi professionisti convenzionati, in dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale per lavorare sul territorio nelle Case di Comunità viene accolta con preoccupazione e sconcerto dalla sezione di Monza e della Brianza della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale – FIMMG.

Il vicesegretario Domenico Picone fa notare che dato che le Case di Comunità sono sprovviste di personale, per legittimarne la presenza, si pensa di trasformare i medici in “poliziotti“ che stazionano in alberghi a cinque stelle e i pazienti in migranti funzionali costretti a vagare in strutture lontane da casa. Recandosi nelle Case di Comunità, non troveranno mai lo stesso medico con il quale hanno costruito un profondo rapporto di fiducia, perdendo di fatto il vero punto di riferimento e di primo accesso al sistema socio-sanitario. Bisogna investire sui medici di famiglia, il cui numero è sempre più esiguo.

È proprio la perdita del rapporto di fiducia che preoccupa anche Carlo Maria Teruzzi, presidente dell’Ordine dei Medici di Monza e della Brianza: "La perdita della relazione con il paziente è una perdita in salute perché, come attestano numerosi studi internazionali, una delle caratteristiche principali che rende unica la medicina del territorio è la continuità di cura che permette al medico di conoscere a fondo il suo assistito e le sue problematiche, il passaggio da liberi professionisti a dipendenti annullerebbe questo prezioso legame. Il medico curante non conosce solo lo stato di salute fisico del suo paziente, ma il contesto in cui vive e le sue esperienze. L’obiettivo del medico è curare il cittadino, non le Case di Comunità".

Secondo una stima della FIMMG, attualmente in Brianza ci sono 462 medici di famiglia, di cui il 75 % ha più di 1500 pazienti, con una media di 1.648 pazienti ciascuno, e circa 40 medici in formazione. L’attuale fabbisogno di medici secondo il nuovo Accordo Collettivo Nazionale, al netto dei pensionamenti previsti, è di 235 per attività di scelta con rapporto ottimale di un medico per 1.200 assistiti a cui si aggiungono 169 medici per attività oraria.