
Teresa, 11 anni, e Francesco, 12, punti di forza del “Swim team Beleza“, pronti per gli assoluti paralimpici "Cinque volte a settimana in vasca per prepararci, ma abbiamo imparato a conciliare lo sport e la scuola".
In vasca s’incontrano sport, inclusione, divertimento e voglia di riscatto. Sono l’11enne Teresa Avolio, di San Donato, e il 12enne Francesco Plizzari, di Galgagnano, due giovani promesse del nuoto paralimpico del Sud Milano. Dopo i successi già ottenuti in altre occasioni, ora i due atleti in forza al “Swim team Beleza“, gestore del centro sportivo Il Quadrifoglio di Peschiera Borromeo, sono pronti ad affrontare gli assoluti paralimpici di Napoli, in agenda sabato 5 e domenica 6 luglio.
Intanto, per la loro tenacia e i loro risultati Teresa e Francesco sono stati premiati nei giorni scorsi, al Quadrifoglio, nell’ambito di un’iniziativa che ha chiamato a raccolta anche altri nuotatori del settore agonistico di Beleza, in particolare quelli che si sono qualificati per i prossimi campionati regionali “esordienti“. Presenti alla consegna delle targhe i responsabili del team sportivo, gli allenatori Giovanni Carella e Giuseppe Bignotti, la direttrice del Quadrifoglio Rosi Tallarita e il sindaco di Peschiera Borromeo Andrea Coden. A portare un saluto anche il campione olimpico Matteo Pellicciari, nonché il responsabile lombardo della Federazione italiana nuoto paralimpico Giuseppe Bresciani e il tecnico nazionale special Olympics Lucia Zulberti.
"Frequentavo una semplice scuola di nuoto, poi il mio istruttore mi ha parlato della possibilità d’introdurmi nel paralimpico. E così, eccomi qui. Mi sto appassionando – racconta Teresa, che è nata senza le ossa della caviglia e del piede destro –. Mi alleno quattro volte alla settimana, preferisco lo stile libero e la farfalla. Quando sono in vasca, penso a nuotare; soltanto dopo realizzo che ho fatto una cosa che mi piace e mi dà soddisfazioni. Per adesso mi dedico al nuoto, ma da grande vorrei fare il medico".
"Ho iniziato ad andare in piscina per non dover trascorrere le giornate sul divano – dice Francesco, che ha una displasia all’anca –. Il ritmo degli allenamenti, cinque volte alla settimana, è intenso, ma riesco a conciliare tutto questo con la scuola. Mi piace studiare, mi appassionano un po’ tutte le materie. Nel tempo libero io e la mia famiglia andiamo in bicicletta".
"Nel mondo della disabilità il nuoto rappresenta la disciplina più praticata. Già da qualche tempo la Federazione impartisce una formazione molto accurata a tecnici e allenatori, e questo ha favorito ulteriormente l’avvicinamento di tante persone al nuoto paralimpico. Un settore nel quale la Lombardia si conferma il motore trainante", spiegano Giuseppe Bresciani e Lucia Zulberti.
mail: alessandra.zanardi@ilgiorno.it