Sarà ancora la cooperativa Caeb a prendersi cura dell’Archivio storico di Monza, per almeno altri due anni. È stata infatti la società con sede a Milano, una delle maggiori in Italia ad occuparsi di gestione e valorizzazione di archivi storici, ad aggiudicarsi il nuovo bando del Comune per l’affidamento del servizio di gestione del suo Archivio storico di via Enrico da Monza 4 dall’1 settembre di quest’anno fino al 31 agosto 2026, con opzione di rinnovo per altri 12 mesi.
L’operatore milanese dal 1991 collabora con il Comune per il riordino e la valorizzazione di tutti gli archivi della città, un lavoro che ha permesso di rendere fruibile un patrimonio documentario sconfinato. Fu Caeb ad occuparsi del progetto del Comune del 2019 di riunire le carte di quattro diverse sedi archivistiche per farne una sola: la Casa degli archivi monzesi, con all’interno una miniera di informazioni sulla storia della città, raccolta in documenti e atti dal XII secolo fino al 1977, ora alla portata di tutti i cittadini.
Il patrimonio era prima conservato in parte nella sede dell’archivio in via Annoni, in parte alla Biblioteca Civica - per quel che concerne la storia locale - in parte nell’archivio di deposito del Comune in viale Sicilia e in altra piccola parte presso gli archivi collocati nei sotterranei del Comune. Da cinque anni invece tutto è conservato al pianterreno dell’edificio di via Enrico da Monza 4, a due passi dal Nei, che in un ambiente di 250 metri quadrati riunisce quasi 6.500 fascicoli, che occupano una superficie lineare di oltre 900 metri. Importante in questi anni è stato il percorso di riqualificazione degli ambienti e di digitalizzazione del patrimonio documentario.
Nel 2019 la giunta Allevi investì 220mila euro per la ristrutturazione, la riqualificazione energetica, la messa in sicurezza e la sistemazione di spazi e arredi della sede di via Enrico da Monza, rendendola perfetta per la conservazione di materiale cartaceo, mentre la cooperativa Caeb ha incentrato il suo lavoro soprattutto per la realizzazione del database che permette la ricomposizione virtuale dell’archivio e il recupero di diversi strumenti utili per la ricerca.
L’obiettivo dei prossimi 24 mesi sarà di continuare il percorso di riordino e inventariazione integrativa per la corretta conservazione e fruizione dei documenti, terminare la ricondizionatura di tutti i supporti fotografici (negativi, provini e stampe) della Fototeca comunale - che è parte integrante dell’Archivio storico con i suoi 200mila scatti conservati - e soprattutto la prosecuzione della digitalizzazione dei fondi storici per renderli sempre più accessibili al pubblico.
Attualmente l’amministrazione comunale sta eseguendo analisi tecnico-strutturali per l’individuazione di spazi per un nuovo Polo del Fondo antico: l’intenzione è quella di unificare l’Archivio storico comunale ad almeno una parte delle ampissime raccolte storiche della Biblioteca Civica.
Entro massimo due anni, si conta di individuare la nuova sede (in passato si vociferò sulla Villa Reale) destinata a riunire la maggior parte del materiale bibliografico monzese. Le raccolte storiche della Biblioteca Civica comprendono il Fondo antico, il Fondo storico, il Fondo Alfredo Minozzi e il Lascito Antonio Ciminata.
Il Fondo antico è composto da 35.632 volumi di edizioni dal XVI al XIX secolo, annoverando opere importanti per la storia letteraria, politica ed ecclesiastica con edizioni pregiate di tipografi italiani (Manuzio, Sessa) ed europei (Estienne, Plantin).
Il Fondo Storico conserva la dotazione libraria (28.620 volumi) della Biblioteca popolare di Monza (1870-1933) e della Biblioteca Civica (1933-1962), più alcuni fondi speciali, mentre i Fondi Alfredo Minozzi e Antonio Ciminati hanno in tutto più di 1600 volumi novecenteschi di narrativa e medicina.