È don Gabriele Catelli il nuovo vicario della parrocchia ospedaliera San Gerardo dei Tintori. Il sacerdote ha raccolto l’eredità di don Massimo Pirovano. Don Gabriele (a destra nella foto), 39 anni, prima di essere destinato alla ’cura’ dei pazienti e del personale dell’ospedale di Monza era vicario parrocchiale della Comunità Pastorale Santo Crocifisso di Castano Primo e Buscate in cui si occupava di pastorale giovanile e dell’oratorio. A Don Massimo invece, al San Gerardo dal 2019, l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, ha chiesto di assumere il compito di responsabile dell’unità pastorale delle parrocchie di Mozzate, San Martino di Mozzate, Carbonate e Locate Varesino. Ad accompagnare entrambi è don Riccardo Brena, il parroco-cappellano che dal 2022 si occupa della pastorale sanitaria all’interno dell’ospedale. Reperibili 24 ore su 24, a servizio del personale del San Gerardo, dei pazienti e dei loro famigliari, don Riccardo e don Gabriele sono accanto ai degenti per vivere con spirito di fede la prova della malattia. "Sentivo il bisogno di andare all’essenzialità, di lasciare la parrocchia e l’oratorio – ha confessato don Gabriele –. Ho sentito una chiamata a vivere in modo specifico solo l’ambito della pastorale della sanità. Una nuova sfida. Se mi trovassi io al posto del malato avrei piacere che una persona di fede mi accompagnasse per vedere la situazione da una prospettiva differente, non soltanto da un punto di vista sanitario o psicologico".
"Diamo il benvenuto a don Gabriele e ringraziamo don Massimo per il prezioso contributo a favore dei nostri pazienti e di tutto il personale sanitario della nostra struttura oltre alla sua disponibilità ad accogliere il nuovo ministero che lo porterà a servire la Chiesa in altri contesti – le parole del presidente dell’Irccs San Gerardo, Claudio Cogliati, il direttore generale Silvano Casazza e il direttore scientifico Andrea Biondi –. Accompagneremo don Gabriele in questo delicato passaggio a servizio della carità e dell’attenzione non solo dei malati e delle loro famiglie, ma di tutta la comunità che lavora all’interno del nostro San Gerardo".