MARCO GALVANI
Cronaca

La campionessa della porta accanto Testa, cuore e il primo cinturone Giulia “indossa“ il titolo italiano

La studentessa 17enne di Besana vince quattro gare su sei e domina la categoria Juniores di kickboxing "Sul ring sono felice. E poi i miei genitori si sentono più tranquilli quando sono in giro da sola".

La campionessa della porta accanto Testa, cuore e il primo cinturone Giulia “indossa“ il titolo italiano

di Marco Galvani

"L’incontro secco? Può succedere di tutto. Può andarti bene, puoi essere aiutato anche un po’ dalla fortuna. È un po’ come una finale di calcio. Invece vincere il titolo ai punti è qualcosa di più. Ha un significato più forte, perché vuol dire che sei stato costante, hai tenuto duro e sei stato il migliore". Giulia Cazzaniga ha solo 17 anni, ma sul ring sa già il fatto suo. Campionessa italiana Juniores meno 60 chili. Un talento cresciuto in fretta. Cinque anni sono bastati a Giulia per conquistare il cinturone nella sua categoria.

"Ho sempre fatto nuoto, poi volley, ma un infortunio al ginocchio mi ha costretta a mollare – racconta Giulia, studentessa al terzo anno di Perito chimico al Villa Greppi di Monticello Brianza –. Finché una sera, durante una notte bianca a Besana, sono stata colpita da un’esibizione di kickboxing. Incuriosita, ho chiesto il volantino e sono andata a fare un paio di prove". Il battesimo sul tatami "non è stato mica facile. Addominali, allunghi, simulazione sul ring e poi ero tanto scoordinata nei movimenti. Ma mi piaceva". Poi è arrivata la prima convocazione seria: "Il coach mi ha portato a una gara a San Marino. La mia prima gara. E ho vinto". Giulia la ricorda ancora quella giornata: "Sul tatami mi è venuto il panico, ma l’allenatore mi ha detto “Vai e divertiti“. Così ho fatto, ci ho provato e ho vinto. Grazie anche al tifo della squadra che sentivo alle mie spalle".

Da quel momento Giulia non si è più fermata. Arruolata dalla nazionale Iaksa Italia (l’associazione dilettantistica internazionale karate e kickboxing), "su sei gare, ne ho perse solo due". Nell’ultima, a San Marino, proprio dove, in fondo, tutto è iniziato con la prima vittoria da esordiente, "sono arrivata seconda, ma rimanendo sempre prima nella classifica assoluta e mi sono portata a casa il cinturone". La prospettiva? "Vorrei continuare finché mi diverto e riesco a essere felice", confessa Giulia. Ha le idee chiare: "Questo sport mi fa stare bene, mi fa mettere in gioco e continuerò indipendentemente dalle vittorie". Perché "nel sacco, quando ti alleni, ci butti dentro tutta la rabbia che accumuli. E poi anche i miei genitori si sentono più tranquilli quando vado in giro da sola". E da grande? "Vorrei lavorare nella ricerca, trovare nuovi farmaci, o fare il chirurgo plastico per aiutare chi ha avuto incidenti a ricostruirsi una vita". Lottando, senza mai mollare, come sul ring.