FABIO LUONGO
Cronaca

La bellezza che cura Trucco e sorrisi tra i malati

L’estetica oncologica entra tra i piccoli pazienti del Centro Maria Letizia Verga. Obiettivo dell’iniziativa aiutare la terapia dal punto di vista psicologico.

La bellezza che cura  Trucco e sorrisi tra i malati

La bellezza che cura Trucco e sorrisi tra i malati

di Fabio Luongo

Una giornata dedicata alla cura di sé e al relax, tra massaggi, trattamenti viso, trucco, armocromia e consigli su come mantenere la pelle e i capelli. Un momento speciale regalato ai giovani pazienti, ma anche ai loro familiari e al personale, del Centro Maria Letizia Verga, polo di riferimento per la ricerca, la cura e l’assistenza nel campo delle leucemie in età pediatrica. Un’iniziativa che ha lo scopo di aiutare, dal punto di vista psicologico, i percorsi di terapia.

È il nuovo progetto di estetica oncologica che ha preso il via ieri su impulso del Comitato Maria Letizia Verga. Battezzato “Look 4 Me: cerchiamo e ritroviamo noi stessi attraverso un nuovo sguardo e... un nuovo look“, il progetto porta per la prima volta l’estetica oncologica nella struttura monzese. Un passo reso possibile dalla collaborazione con Oti-Oncology Esthetics Italia, costola dell’ente americano che forma, con metodi fondati su studi scientifici, le professioniste dell’estetica al trattamento delle persone in terapia oncologica. Spiega Angela Noviello, direttrice Italia e coordinatrice Europa di Oti: "Non basta curare la malattia, occorre assicurare alle persone anche una buona qualità di vita". L’iniziativa fa parte delle attività psicosociali del Comitato Maria Letizia Verga, che ha potuto contare pure sul sostegno di realtà come Bioearth, Euracom e Clinica della Parrucca che hanno messo a disposizone gratuitamente i loro prodotti per la cura di pelle e capelli. "L’estetica oncologica – spiega l’oncoematologo pediatra Marco Spinelli, responsabile dell’area psicosociale del Centro – può avere un impatto significativo sulla qualità della vita dei pazienti, indipendentemente dalla loro età. La gestione degli effetti collaterali fisici che possono derivare dai trattamenti, come la perdita dei capelli, delle ciglia e delle sopracciglia, i cambiamenti nell’aspetto della pelle o delle unghie, può sostenere l’immagine che il paziente ha di sé, supportando una riduzione del peso emotivo connesso alla diagnosi ed esercitando un’influenza positiva sul benessere mentale". "Importantissimo – sottolinea – anche l’aspetto comunitario di questa esperienza, che aiuta a condividere consigli, scambiarsi suggerimenti, ritrovare del tempo da passare insieme, ad esempio tra madre e figlia, tra sorelle, tra colleghe".