Infortunio fatale sul lavoro ma manca la videocamera

Infortunio fatale sul lavoro ma manca la videocamera
Infortunio fatale sul lavoro ma manca la videocamera

Manca l’impianto di videoregistrazione delle testimonianze voluto dalla riforma Cartabia per ovviare ai cambi di giudici e la difesa degli imputati per un infortunio mortale sul lavoro ottiene il rinvio del processo a novembre. È successo al Tribunale di Monza dove ieri doveva proseguire il dibattimento che vede due imputati di concorso in omicidio colposo per la morte di Nazzareno Cristofalo, operaio di 58 anni di Verano Brianza precipitato in un cantiere edile in paese il 13 maggio del 2021, finendo all’interno di una botola rimasta aperta dove ha battuto la testa e morto 7 mesi più tardi dopo essersi sentito male nella sua casa dove era nel frattempo tornato in condizioni di salute ancora molto delicate. Al processo si sono costituiti parti civili la moglie e i due figli. Una prima udienza del dibattimento era già stata celebrata davanti a un giudice che sostituisce una collega in maternità. La riforma Cartabia ha previsto l’entrata in vigore della videoregistrazione al posto della sola registrazione fonica con trascrizione delle testimonianze ritenendo che il video sia una riproduzione più fedele e, in caso di cambi di giudici, il magistrato possa calarsi nel processo guardandole come se lo avesse seguito personalmente. Una modifica che la difesa degli imputati non si è lasciata sfuggire quando ha saputo che nell’aula non era presente l’impianto necessario, dichiarando che preferiva ascoltare i testimoni, presenti ma rimandati alla prossima udienza, all’arrivo della nuova giudice. Ma il dibattimento è slittato alla prima data libera del 21 novembre.

S.T.