
Monza, giovedì al ministero delle Infrastrutture c’è il vertice con Salvini. Servono 589 milioni per sbloccare il progetto e dare il via all’opera. Il messaggio Pilotto: l’arrivo della linea è fondamentale per il territorio.
Alla vigilia dell’incontro al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in programma giovedì 26, per discutere di come coprire gli onerosi 589 milioni di extracosti per il prolungamento di metropolitana M5 fino a Monza, il sindaco Paolo Pilotto mostra idee limpide e chiare sulle istanze da sollevare nel palazzo ministeriale, conscio della necessità di un’opera che, per tutto il territorio monzese e brianzolo e i suoi rappresentanti, non è più rimandabile.
Sindaco, con quali aspettative si appresta al viaggio a Roma al tavolo del ministro Matteo Salvini?
"Vado a Roma con il passaggio di consegne non solo di tutto il Consiglio comunale monzese, ma di un intero territorio che non più tardi di qualche giorno fa, con l’incontro in Assolombarda di tutto il mondo imprenditoriale, sindacale, sanitario, culturale e sportivo, ha dato un segnale fortissimo nel chiedere la realizzazione di quest’opera infrastrutturale. Ho sentito già sollevarsi delle voci che mi dicono come dovrei tornare dall’incontro ministeriale. Che se torno senza garanzie sarà un fallimento. Non si va così a Roma. Sarà già importante iniziare a innescare dei meccanismi nel verso giusto".
L’obiettivo è ancora quello di mantenere tutte e sette le fermate previste a Monza e dunque la copertura integrale dei 589 milioni di extracosti previsti?
"Non solo le sette fermate previste sul territorio monzese, ma tutte le undici fermate di prolungamento previste, anche le quattro tra Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo. Fino ad ora abbiamo sempre lavorato di concerto e in maniera compatta con gli altri Comuni, anche Milano, interessati dalla tratta e con Regione Lombardia. Ed è importante continuare a rimanere uniti. Da febbraio a oggi, da quando è uscito l’attuale quadro economico, non ci siamo mai fermati e non è un caso che poco dopo è stata ottenuta la disponibilità di un incontro dal ministro Salvini. Quelle undici fermate sono frutto di una lettura approfondita e sono per me il riferimento da mantenere".
Sappiamo che 589 milioni sono una cifra parecchio impegnativa da trovare per il Governo. L’associazione Hq Monza ha però più volte sottolineato come non sia da pensare eccessiva in rapporto a un territorio produttivo, dinamico, densamente popolato come quello brianzolo e dell’hinterland milanese, lei è d’accordo?
"Se si vuole, si può. Se leggo i 589 milioni di euro come padre di famiglia, o come sindaco, sono un’enormità. Se li leggo come dato relativo, sono una cifra impegnativa ma non impossibile. Gli extracosti per Pedemontana ad esempio si sono coperti. Stiamo parlando di un territorio, quello delle province di Monza e Brianza e Milano, che ha 4,5 milioni di abitanti, con un enorme traffico veicolare, e che ha 74mila imprese e il Pil più alto in Lombardia. Non fosse per l’interesse per Monza, ma per gli equilibri finanziari dell’Italia, quella somma deve essere trovata".
Anche se questo potrebbe implicare uno sforzo in più delle casse comunali?
"Se si tratta di 7-8 milioni di euro in più, rispetto ai 27,5 già impegnati, a 30 anni di mutuo, ci posso pensare. Di più non sarebbe sostenibile. In Italia non a caso la competenza sulle infrastrutture è di Stato e Regioni. I Comuni possono dare una mano, ma compatibilmente con i ruoli".