
Il progetto prevede il prolungamento di 13 chilometri da Milano a Monza
Dopo mesi di pressing politico, interrogazioni, mozioni incrociate e appelli bipartisan, finalmente qualcosa si muove. Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha convocato per giovedì 26 giugno, alle 12, i rappresentanti di Regione Lombardia e dei Comuni coinvolti per affrontare uno dei nodi più importanti (e irrisolti) della mobilità brianzola: il prolungamento della linea metropolitana M5 da Milano a Monza. Un’opera strategica ma che rischia di deragliare sotto il peso degli extra costi stimati in 589 milioni di euro.
Una cifra importante che ha finora rallentato il programma, lasciando un futuro incerto per il proseguimento fino al cuore di Monza. A Roma Salvini discuterà con il presidente della Regione Attilio Fontana, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il sindaco di Monza Paolo Pilotto, il primo cittadino di Cinisello Balsamo Giacomo Ghilardi e quello di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano. Un fronte istituzionale che si è sempre mosso in maniera compatta. Grande la soddisfazione in casa Lega, con il senatore monzese Massimiliano Romeo, capogruppo a Palazzo Madama e leader del partito in Lombardia, che ha sottolineato come "la convocazione da parte del ministro Matteo Salvini sarà utile a definire, insieme ai tecnici del Mit e dei vari enti coinvolti, le soluzioni progettuali e finanziarie da adottare per garantire un celere avvio delle attività". Un’opera che, secondo Romeo, porterà "più mobilità a lavoratori, studenti e pendolari e meno traffico automobilistico, e conseguentemente meno inquinamento", in un nodo cruciale della Lombardia. Sulla stessa linea il capogruppo della Lega in Regione, il besanese Alessandro Corbetta, che definisce il prolungamento "una delle opere più importanti e strategiche in programma in Lombardia, e che rivoluzionerà il trasporto pubblico e i collegamenti tra la Brianza e Milano".
Un’opera, aggiunge, "che non può più attendere". Alla vigilia dell’incontro, si leva anche la voce della consigliera Martina Sassoli (Noi Moderati), da tempo impegnata nel sollecitare l’accelerazione dell’iter sia in Consiglio regionale sia a Monza. Solo due giorni fa ha presentato una nuova interrogazione per fare luce sugli sviluppi dell’opera, sottolineando i rischi di costi sempre superiori a causa dei ritardi. Per Sassoli, "questa convocazione dimostra che, talvolta, anche le opere infrastrutturali più strategiche hanno bisogno di una spinta politica per tornare al centro dell’agenda istituzionale". Ma ora, avverte, serve concretezza: "Ci aspettiamo che, in quella sede, vengano assunte decisioni chiare e definitive sia in merito alla copertura degli extra costi sia sulla reale tempistica di avvio dei cantieri". E non manca un appello al territorio, per "far sentire a Roma la propria voce".