A.S.
Cronaca

Monza, la Big Band dei ‘liceali’: “Il jazz è la nostra passione, anche noi possiamo costruire grandi cose”

Sugarino Project è il progetto di Samuele Frisenda, Edoardo Viganò e Alessandro Bazzoli. Tutti musicisti cresciuti al Liceo Zucchi

Il progetto di Samuele Frisenda, Edoardo Viganò e Alessandro Bazzoli: "Il jazz è la nostra passione, anche noi possiamo costruire grandi cose".

Il progetto di Samuele Frisenda, Edoardo Viganò e Alessandro Bazzoli: "Il jazz è la nostra passione, anche noi possiamo costruire grandi cose".

Con la loro musica sinuosa ed avvolgente sono capaci di travestire Monza da New Orleans, facendo una volta del centro, una volta della Villa Reale, un’altra volta ancora dei teatri, scenari di pregevoli sinfonie jazz. E non sono consumati artisti, con decenni di gavetta alle spalle, ma giovani talentuosi monzesi che hanno fatto della musica jazz la passione della loro vita.

Parliamo di Sugarino Project, big band di 18 elementi con età media tra 20 e 21 anni, nata proprio a Monza nell’ottobre 2022, da musicisti cresciuti al Liceo musicale Zucchi. "Questa è parte della nostra vita, per tutta la vita, è qualcosa che ci ha segnato – esordisce Samuele Frisenda, direttore d’orchestra di Sugarino Project –. Stiamo portando avanti un sogno, per sola e pura passione, che è quella di fare musica, proporre il jazz, farlo conoscere, farlo amare. Io, il batterista Alessandro Bazzoli e il sassofonista Edoardo Viganò, abbiamo conosciuto il jazz principalmente nella nostra vecchia scuola, ma subito, quando abbiamo pensato di dare vita a un’orchestra jazz, c’è chi ha voluto partecipare venendo dal Conservatorio di Milano e da altre realtà".

"La musica per sua natura tende a coinvolgere ed espandersi – prosegue il giovane musicista –, basta amare quello che si fa e farlo con impegno e continuità. Oggi siamo forse l’unica big band giovanile in Italia gestita dai giovani stessi. Esistono anche altre big band di giovani, ma in genere dirette da adulti".

Nel loro anno e 8 mesi di vita si sono già esibiti nei luoghi più iconici di Monza – soprattutto al teatro Binario 7, ma anche al teatro Villoresi, in Arengario, in Villa Reale e in altri Comuni quali Seregno e Bovisio Masciago –, suonando tributi a grandi jazzisti quali Duke Ellington e Bob Brookmeyer e a grandi artisti pop/jazz quali Frank Sinatra, Micheal Bublè, Bruno Mars. Il loro lavoro e la qualità della loro musica hanno attirato l’attenzione di affermati jazzisti italiani, che li stanno seguendo, e con i quali hanno già provato ad esibirsi.

"Abbiamo suonato con i grandi Tino Tracanna, sassofonista e Attilio Zanchi, contrabbassista, con il quale stiamo coltivando il rapporto e che viene quasi sempre a sentire i nostri live – precisa il sassofonista Edoardo –. Per noi esibirci con questi maestri è un onore e al tempo stesso lo stimolo per andare avanti a fare quello che stiamo facendo".

Da qui l’annuncio: "Il prossimo spettacolo è al Binario 7 mercoledì alle 21, con il formidabile trombonista Andrea Andreoli". Un appuntamento a cui i giovani musicisti si stanno preparando con il consueto impegno, facendo le prove, come solito, al Centro civico San Gerardo. "Suonare in 18 non è facile, ci vuole grande coordinamento musicale – continua il sassofonista –. Trovare il tempo per le prove non è semplice, ma lo facciamo perché è la nostra passione. Siamo un’associazione no profit che non ci guadagna nulla, per noi questo è pura bellezza, è costruire qualcosa insieme, dimostrare anche che non è vero che i giovani non hanno voglia di fare".

"Ci dà grande soddisfazione vedere come si stia risvegliando il jazz in Italia – gli fa seguito il batterista Alessandro –. Abbiamo notato un effetto positivo sulla gente quando viene ad ascoltare i nostri live, dove siamo riusciti a fare anche 300 spettatori. Molte persone, tra cui tanti giovani, ci scrivono per dirci “ci avete fatto apprezzare il jazz“. Anche questo è il senso di ciò che facciamo: fare ascoltare il jazz per quello che sa esprimere, non come semplice sottofondo musicale".