Monza – A Monza si incontrano la storia della flora del Parco e dei Giardini Reali e il futuro della ricerca sulla biodiversità. Ieri, nell’ambito del Festival del Parco, in Villa Reale è stato presentato il primo Herbarium Regium Modoetiense (Erbario Regio di Monza), con le importanti scoperte che ne sono conseguite a seguito del lungo lavoro di indagine durato più di un anno. Potrebbero diventare un tassello di una futura sezione di Botanica della Reggia di Monza, riportando a casa l’antica Siloteca Cormio e soprattutto gli erbari dell’arciduca Ranieri d’Asburgo, una die primi ospiti con il pollice verde della Villa Reale, oggi custoditi nei depositi di Milano.
Sino ad ora si aveva una conoscenza non aggiornata della flora presente nel Parco e nei Giardini Reali tramite alcuni documenti storici: i Catalogus plantarum (1813, 1826, 1846) e le antiche collezioni botaniche del periodo asburgico, attualmente conservate al Museo di Storia naturale di Milano (che le acquisì insieme alla Siloteca Cormio nei primi anni ’30). Le due giovani ricercatrici dell’Università degli studi di Milano-Bicocca, Sara Borghesan e Federica Fasano, sotto la supervisione del ricercatore Rodolfo Gentili e della dottoranda Lara Quaglini, hanno trascorso un anno immerse tra i boschi, i fiori e i prati con l’obiettivo di realizzare l’erbario seguendo i pregiati archivi botanici dell’Ottocento. La ricerca svolta all’interno del progetto Sving – finanziato dal ministero della Ricerca e che ha come ente capofila il Consorzio Villa Reale e Parco, la Rete degli Orti Botanici della Lombardia e Regis – ha consentito di colmare questo gap conoscitivo, consentendo ora una comparazione tra le attuali piante e quelle del passato.
Il paziente lavoro, che si è avvalso anche del contributo di esperti del campo come Enrico Banfi e Gabriele Galasso, rispettivamente l’ex e l’attuale direttore della sezione botanica del Museo di Storia naturale di Milano, ha interessato non solo le specie spontanee, ma anche gli alberi monumentali, alcune varietà di rosa presenti nel Roseto e la collezione di agrumi della collezione storica della Reggia. Le piante sono state catalogate e allestite in campioni su fogli, in tutto ben 540, che saranno messi sottovetro ed esposti, ora contenuti anche nel prestigioso “Index Herbarorium“ del New York Botanical Garden, che raccoglie gli erbari delle più importante raccolte del mondo.
Per ora l’Erbario monzese sarà ospitato nella Cascina Fontana, e consultabile solo su richiesta. L’obiettivo del Consorzio per il futuro però - realizzabile se intanto si trova il luogo idoneo, dopo opportuna ristrutturazione, e si aumenta il personale di servizio (com’è in progetto di fare) - è creare una sezione di botanica della Reggia di Monza, che oltre al nuovo moderno erbario, contenga le raccolte del passato.
Si tratta in primis dei “Libretti di Monza“, un suggestivo erbario contenuto in scatolette in legno a forma di libro (più di 300), conosciuto anche come “Herbarium Rainerianum“, dall’arciduca Ranieri d’Asburgo, appassionato di botanica, che lo volle nella prima metà dell’800. Nel 1930 i Libretti furono recuperati da Raffaele Cormio nella Villa Reale, dove giacevano abbandonati e in pessime condizioni di conservazione, ed entrarono a far parte della Siloteca Cormio, un’ampissima raccolta di legni con finalità didattiche e di ricerca, finita poi interamente, e tuttora, nei depositi del Museo di Storia naturale di Milano, in attesa di rivedere la luce. L’ultimo progetto prevedeva il trasloco di questo materiale in una ristrutturata Villa Mirabellino, poi saltato per l’impossibilità di trovare un accordo sulla convenzione per la gestione d’uso fra il Demanio dello Stato e il Comune di Milano.