LUCA BALZAROTTI
Cronaca

Il costo del denaro Nuovo ritocco dei tassi Brescia, Cremona e Pavia più penalizzate

In queste tre province uno su sei ha scelto il variabile negli ultimi 18 mesi. La simulazione: su un mutuo da 142mila euro per acquistare casa. la rata mensile di 514 euro a inizio 2022 è salita a 836 (+60%).

Il costo del denaro  Nuovo ritocco dei tassi  Brescia, Cremona  e Pavia più penalizzate

Il costo del denaro Nuovo ritocco dei tassi Brescia, Cremona e Pavia più penalizzate

di Luca Balzarotti

Pavia, Cremona e Brescia. Le tre province lombarde dove uno su sei ha sottoscritto un mutuo variabile nell’ultimo anno e mezzo sono quelle destinate a pagare il prezzo più alto della politica monetaria dell’Unione europea. L’ultimo ritocco al costo del denaro deciso dalla Bce - la Banca centrale europea - ha portato il tasso di interesse sui finanziamenti dal 4 al 4,25% per rallentare l’economia e cercare di riportare l’inflazione gradualmente al 2%. Gli effetti immediati per chi ha sottoscritto a inizio 2022 un mutuo con tasso variabile sono un aumento di oltre il 60% della rata. Secondo l’analisi congiunta Facile.it-Mutui.it, chi a gennaio doveva sostenere un esborso mensile di 514 euro oggi ne versa 816 (simulazione su un importo di 142mila euro da restituire in 25 anni). La ricerca ha tracciato anche un identikit: il variabile grava su un consumatore con età media leggermente inferiore a 35 anni che ha siglato un piano di ammortamento della durata di 26 anni e mezzo. L’importo medio erogato in Lombardia per chi ha sottoscritto questa tipologia di contratto con le banche è di circa 154mila euro per immobili in vendita sul mercato a poco più di 212mila euro.

Questa soluzione, che oggi espone le famiglie all’aumento dei tassi, è più diffusa a Pavia (18,8% di chi ha chiesto un mutuo), Cremona (17,9%) e Brescia (17%). Al di sopra della media regionale (14,7%) si trovano anche Bergamo (16,8%), Mantova (16,4%), Monza (15,7%) e Como (14,8%), mentre Milano, (13,3%), Varese (12,8%) e Lecco (12%) sono più al riparo dall’aumento dei tassi della Bce. Negli ultimi sei mesi il peso dei variabili in Lombardia è crollato: tra ottobre e dicembre 2022 il 32% lo preferiva al tasso fisso, mentre a giugno la percentuale è scesa al 10%. "L’erogazione di mutui a tasso variabile è destinata a calare ulteriormente, se si considera che tra la richiesta del mutuo e la stipula passano in media 4-5 mesi", spiega Ivano Cresto, managing director prodotti di finanziamento di Facile.it. "I mutui variabili erogati nella prima parte dell’anno sono stati richiesti nel secondo semestre 2022, quando la Bce aveva appena iniziato ad aumentare i tassi. Oggi la domanda di variabili è ai minimi, inferiore al 2% del totale, e l’effetto sugli erogati sarà molto evidente nei prossimi mesi".