
di Martino Agostoni
Può iniziare una nuova stagione per piazza Trento e Trieste e, dopo oltre un decennio in cui la piazza più grande del centro storico è rimasta bloccata in ostaggio di una serie di contenziosi legali, il Comune torna a metterci mano. Già nelle prossime settimane potranno partire i primi interventi di riparazione della pavimentazione per tornare a garantire un minimo di decoro e condizioni sicure per chi vi transita dopo anni in cui tombini rotti, pietre scheggiate e buche venivano al massimo rattoppati.
Un segnale che la situazione sta cambiando per il futuro di piazza Trento e Trieste è arrivato nell’ultimo Consiglio comunale quando, nell’approvazione di un cosiddetto "debito fuori bilancio" per circa 15mila euro, è stata confermata la fine di una causa legale aperta da anni sul progetto per il Museo della Memoria previsto all’interno del monumento ai Caduti. Si tratta di uno dei numerosi contenziosi aperti con l’architetto che nel 2006 si era aggiudicato il concorso “Pratum Magnum” per la progettazione della riqualificazione e pedonalizzazione della piazza, assieme alle altre aree attorno al municipio finora non realizzate, e che rivendica la titolarità dei diritti d’autore sugli elementi della piazza da lui disegnati. E quindi ogni volta che il Comune intende eseguire un intervento o cambiamento, il progettista cerca di far valere in tribunale la tesi che spetta a lui poter autorizzare la replica o modifica delle caratteristiche di una propria "opera d’ingegno". Questo vale, per esempio, per i particolari lampioni affusolati della piazza e quando nel 2015 il Comune ha approvato il progetto per sostituirne due danneggiati da atti vandalici ha ricevuto la diffida e citazione in tribunale dell’architetto: e da allora i lampioni danneggiati restano rotti. Altri contenziosi si sono aperti su altre pretese, l’ultimo quando a marzo 2019 l’architetto ha chiesto in sede civile la condanna del Comune e i "corrispettivi per l’attività professionale" rispetto al progetto Pratum Magnum per poco più di 148mila euro. Oppure c’è stato il caso del Museo della Memoria nel monumento, un progetto del 2011 mai realizzato ma poi inserito nel Piano delle opere pubbliche del Comune: il municipio è stato portato in tribunale dall’architetto che ha chiesto 120mila euro di risarcimento. Questo contenzioso si è appena risolto con la transazione dal valore di circa 15mila euro approvata lunedì dal Consiglio comunale mentre le altre proseguono ma intanto "il Comune è tornato ad avere le mani libere - ha detto Marco Lamperti, assessore ai Lavori pubblici - e riprendiamo a portare avanti la realizzazione del Museo della Memoria.
Ci sono alcune difficoltà tecniche, ma ora la progettazione da parte dei tecnici comunali riparte senza più ostacoli". E anche sul resto della piazza "i contenziosi ancora aperti non ci impediscono di realizzare interventi per ridare decoro e risolvere i problemi di sicurezza", aggiunge confermando che è pronto a partire il primo lotto di sistemazione della pavimentazione in pietra: con 200mila euro verranno sostituite le griglie in pietra di scolo dell’acqua, elementi che da anni si spezzano aprendo pericolose buche. In primavera con altri 120mila euro si prosegue col resto del lastricato danneggiato: "Sono risorse che ci permettono di intervenire sulle principali criticità - prosegue Lamperti - ma i lavori di sistemazione proseguiranno. È già in programma un secondo lotto di lavori che riguarderà la riparazione delle strade del centro danneggiate". E nelle prossime settimane partirannoi lavori di messa in sicurezza delle facciate del Palazzo comunale che permetteranno di togliere le transenne che da mesi lo circondano: si tratta di un intervento da 300mila euro, previsti circa 2 mesi di cantiere.