SONIA RONCONI
Cronaca

Il battistero riscopre la luce Mille sorprese dopo i restauri

Nel complesso della basilica sono comparse la veste di una misteriosa santa e una scena votiva

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di Sonia Ronconi

Matteo Manuele Pelucchi, restauratore e specializzato nella conservazione di beni culturali di Agliate, racconta la sua incredibile esperienza del restauro del Battistero della Basilica della frazione di Carate.

L’intervento è stato realizzato grazie alla vincita di un bando promosso da Regione Lombardia nel 2019 per la conservazione e la valorizzazione di beni culturali mobili e immobili di proprietà di enti e istituzioni ecclesiastiche.

L’opera è stata eseguita sotto la stretta sorveglianza della Soprintendenza ad Archeologia, Belle arti e Paesaggio. I lavori sono stati affidati al team di restauratori composto da Matteo Pelucchi, Vanda Franceschetti e Gisella Bianconi, coordinati dall’architetto Davide Colombo.

I lavori si sono da poco conclusi, ma le prime perizie e i sopralluoghi risalgono a luglio del 2019.

"Prima si è proceduto con una fase diagnostica, che ha coinvolto anche la Basilica, e poi con le fasi pratiche di manutenzione e restauro degli interni ed esterni - spiega Matteo Pelucchi - Il cantiere ha preso il via il 16 luglio del 2020 e ha riguardato in un primo momento la zona circostante il Battistero; innanzitutto si è proceduto con l’intervento di canalizzazione delle acque meteoriche e l’inserimento di due nuovi pozzi perdenti per le acque piovane, adeguatamente proporzionati, che hanno permesso di mantenere asciutta la trincea di areazione lungo tutto il perimetro del battistero. Poi le operazioni si sono spostate all’interno del battistero. Questa seconda fase di restauri può essere suddivisa in quattro categorie: restauro degli intonaci non dipinti, restauro degli affreschi, restauro del fonte battesimale e degli elementi lapidei ed infine il restauro della pavimentazione. Gli intonaci non dipinti all’interno del battistero sono il frutto di restauri condotti progressivamente tra l’Ottocento e il 1935. Prima di intervenire sugli affreschi è stata condotta sulla volta una grande opera di consolidamento: sono state accuratamente pulite le fessurazioni, che in passato erano state semplicemente sigillate superficialmente, dopodiché sono stati iniettati circa 250 chili di malta fluida al fine di colmare le lesioni".

"L’ultima fase, la più delicata e avvincente, è quella che ci ha permesso di intervenire sui secolari dipinti. Gli affreschi presenti nel battistero della Basilica di Agliate rappresentano un documento importante e raro per la storia dell’arte italiana: i dipinti sono testimoni di una storia lunga cinque secoli che va dall’XI al XV secolo", continua il restauratore.

"Abbiamo condotto il nostro intervento in punta di piedi, cercando contemporaneamente di essere fedeli al dipinto originale ma senza rinunciare a dare organicità ai lacerti superstiti attraverso un umile rammendo del tessuto pittorico cercando di collegare in sottotono i brani superstiti della pittura originale - conclude Matteo Pelucchi - per restituirne la comprensione figurativa senza forzature né eccessi interpretativi. Tra gli affreschi quattrocenteschi invece è comparsa l’immagine di un letto, probabilmente facente parte di un dipinto votivo, che raffigurava un soggetto infermo per il quale la dama rappresentata chiedeva una grazia alla già riconoscibile santa Lucia e ad un’altra misteriosa santa della quale si intravede solo la veste".

Il battistero è stato dotato di un nuovo impianto di illuminazione indispensabile per valorizzare al meglio gli affreschi. Speriamo che i nostri progetti possano, in un prossimo futuro, realizzarsi grazie alla partecipazione di coloro che vorranno credere nelle nostre forze, oltre che nella nostra tenacia e determinazione".