STEFANIA TOTARO
Cronaca

I truffatori online. Caparre per finte auto. Ultimi 8 alla sbarra

Già condannati i quattro al vertice dell’organizzazione criminale

La sentenza del processo è prevista a dicembre Le truffe online avvenivano con finti annunci

La sentenza del processo è prevista a dicembre Le truffe online avvenivano con finti annunci

Avevano messo in piedi un mercato online di auto con l’unico fine di appropriarsi della caparra sulla vendita versata dalle vittime e poi sparire. Ora la banda di truffatori sgominata nel maggio 2024 dai carabinieri di Vimercate si è ritrovata al Tribunale di Monza all’udienza preliminare davanti alla giudice Angela Colella per rispondere a vario titolo di associazione per delinquere, truffa, sostituzione di persona e indebito utilizzo di strumenti di pagamento. I 4 colpiti da custodia cautelare, un 54enne e un 34enne domiciliati a Dalmine e Bergamo in carcere e ai domiciliari, un 50enne e una donna di 49 anni, residenti rispettivamente a Burago di Molgora e a Capriate San Gervasio, sono già stati giudicati mentre ora è la volta degli 8 indagati a piede libero. Tra loro 6 hanno chiesto il patteggiamento o il processo abbreviato, fissato a novembre.

Le indagini sono partite nel 2022 dalla denuncia del titolare di una carta PostePay e hanno fatto emergere gli accrediti di vittime di truffe online con la pubblicazione di finti annunci “esca“ su note piattaforme virtuali dedicate alla compravendita di autoveicoli corredati da foto e dettagli. Gli imputati, dopo aver incassato l’anticipo concordato, si rendevano irreperibili. Scoperto il modus operandi dei truffatori, i militari hanno dato seguito a meticolosi approfondimenti investigativi dai quali è emersa l’esistenza di un vero e proprio sodalizio criminale i cui principali esponenti si servivano di altri affiliati che ponevano a disposizione dell’organizzazione le carte di debito utilizzate per ricevere gli accrediti. Intascando poi a titolo di compenso per le prestazioni illecite una percentuale sulle operazioni fraudolente. I carabinieri hanno anche individuato in un noto ristorante di Agrate Brianza (i cui titolari e il relativo personale sono risultati del tutto ignari ed estranei alla vicenda) il luogo di incontro dei partecipanti al sodalizio, dove venivano concordate le truffìe e la spartizione dei proventi.