ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

I Rimembrilli. L’armonia corale che sorprende

Nove voci che rivisitano i grandi classici italiani "Gioco di suoni e parole che crea un effetto unico".

Il gruppo dei Rimembrilli è stato fondato nel 2019 «Tutto è iniziato per gioco»

Il gruppo dei Rimembrilli è stato fondato nel 2019 «Tutto è iniziato per gioco»

Non leggono poesie. Le attraversano. Le abitano con la voce, con il corpo, con l’anima. I Rimembrilli non sono solo un gruppo di amici, ma un piccolo miracolo artistico monzese: nove voci che, insieme, danno forma a un modo nuovo di vivere la poesia. Una forma corale, profondamente teatrale, capace di incantare il pubblico. Li si può incontrare nei luoghi più vivi della cultura cittadina: dai Musei Civici al Teatro Binario 7, dalle librerie indipendenti ai circoli culturali. A ogni apparizione, i Rimembrilli sorprendono. Perché quella che propongono non è la solita lettura poetica, ma un’esperienza sonora sfaccettata, che ricorda l’ascolto della musica in vinile.

Tutto è nato quasi per gioco nel 2019. "Eravamo un gruppo di amici con la passione per la poesia – racconta Bruna Bonzini, tra le fondatrici – e ci siamo detti: perché non provare a leggerla insieme, in coro?". L’idea, lanciata da Josè Carbonell, ha subito acceso una scintilla. Da lì in poi i Rimembrilli hanno costruito un repertorio ampio e originale. Classici italiani come Montale, Saba, Gozzano, Maraini, testi propri e brani tratti da canzoni. In scena, insieme a Bruna e Josè, ci sono Monica Bonetti, Roberto Ciliberti, Simonetta De Donatis, Raffaella Fossati, Antonio Muraglia, Ivan Sirtori e Fernanda Tedesco. Nove voci diverse, ma un’armonia sorprendente. "Non è semplice – confessa Bruna –. Servono molte prove per essere coordinati. Ma ci muove la passione".

Il loro nome – I Rimembrilli – è un omaggio a Bottiglie, poesia nonsense di Fosco Maraini, uno dei loro cavalli di battaglia. "Un gioco di suoni, di parole senza senso che diventano armoniche. Proprio come noi", sorride. E da lì si muovono verso la potenza evocativa di Meriggiare pallido e assorto di Montale, la sensualità di Le golose di Gozzano, la struggente semplicità de La capra di Saba. Spettacolo dopo spettacolo, il gruppo è cresciuto. Dalla serata ai Musei Civici del 28 settembre – tutta dedicata al loro repertorio –, alla partecipazione alla Notte dei Poeti il 17 maggio, passando per eventi al Bloom di Mezzago, al Circolo Libertà, alla libreria Virginia e Co., fino a incursioni milanesi. Hanno recitato anche per progetti sociali, come lo spettacolo per Cara Africa. Oggi si ritrovano regolarmente per cercare nuove armonie. Perché la poesia, per loro, è anche un laboratorio continuo.

A.S.