REDAZIONE MONZA BRIANZA

I nodi aperti in via Montevecchia. Passaporti, organico e trasporti

Un ufficio motivato nato soltanto nel 2019 conta oggi su 230 agenti, ma ne mancano una ventina . Non si trovano amministrativi, i concorsi vanno quasi regolarmente deserti. Il costo della vita è un freno.

Un ufficio motivato nato soltanto nel 2019 conta oggi su 230 agenti, ma ne mancano una ventina . Non si trovano amministrativi, i concorsi vanno quasi regolarmente deserti. Il costo della vita è un freno.

Un ufficio motivato nato soltanto nel 2019 conta oggi su 230 agenti, ma ne mancano una ventina . Non si trovano amministrativi, i concorsi vanno quasi regolarmente deserti. Il costo della vita è un freno.

Passaporti, burocrazia, personale amministrativo in sofferenza, trasporti a singhozzo verso via Montevecchi.

Salvatore Barilaro, originario di Vibo Valentia, lascia una Questura giovane che è cresciuta molto in questi anni, anche se ancora c’era parecchio da fare.

Solo sul fronte amministrativo, a Monza ogni giorno si fanno dalle 250 alle 300 pratiche. L’immigrazione, con il rinnovo dei permessi di soggiorno, e i passaporti le più impegnative.

Proprio sul fronte dei passaporti, sin dalla nascita della nuova Questura, aperta il 15 aprile 2019 alla presenza dell’allora ministro degli Interni Matteo Salvini, il problema si è rivelato pesantissimo da sostenere.

Una popolazione di quasi 900mila abitanti si trovava dall’oggi al domani a gravitare di fatto su un unico ufficio, mentre sino ad allora gli abitanti del territorio potevano rivolgersi alla ben più strutturata e rodata Questura di Milano e a tutti i suoi Commissariati sparsi nel capoluogo meneghino e nell’hinterland.

I tre questori e mezzo si sono avvicendati finora in nvia Montevecchia e hanno dovuto studiare soluzioni e strategie, con un personale ancora ridotto a disposizione. Aperture e agende straordinarie, Open Day, ma i tempi di attesa si sono rivelati biblici.

E il personale dedicato è passato dalle poche unità iniziali alla ventina attuale. Risorse bloccate negli uffici che permetterebbero di mettere sulla strada almeno un paio di Volanti in più.

"Solo lo scorso anno sono stati licenziati 48mila passaporti" fanno sapere dalla Questura. La grande rivoluzione è arrivata grazie all’accordo con le Poste, che da qualche mese possono ricevere le richieste di passaporto e la documentazione: una novità che ha migliorato le cose, mettendo in campo altri 43 uffici in tutto il territorio della provincia. Ma ancora non basta. Dato che per “licenziare” un passaporto, occorre comunque che la pratica transiti, venga analizzate e controllata dalla Questura. Un meccanismo da oliare: basti considerare che, soprattutto all’inizio, in molti non prevevano nemmeno che prima di essere rilasciato il nuovo documento, bisosse riconsegnare quello vecchio in Questura.

C’è poi da considerare un fenomeno,

"L’11% dei passaporti è richiesto da persone che nemmeno devono espatriare. È un loro diritto, ma in tanti vogliono il passaporto pur non avendone urgente necessità. E c’è un 25% di stranieri fra i richiedenti: perché per raggiungere determinati Paesi come gli Stati Uniti, un passaporto italiano dà meno problemi" fanno sapere dalla Questura.

"Ora si spera che entro un anno possa finalmente venire riassorbita".

La Questura paga anche alcuni problemi logistici. Manca infatti una rete di trasporti pubblici efficace, di autobus in via Montevecchia ne transitano meno del necessario. La metropolitana è ancora là da venire.

L’organico? È aumentato ma non è ancora sufficiente, attualmente a Monza lavorano quasi 230 agenti sui 250 richiesti. E mancano una quarantina di “civili” per gli uffici, i cui bandi vanno spesso deserti. In pochi vogliono venire a lavorare a Monza, considerato gli stipendi sono troppo bassi e qui il costo della vita è alto.

Da.Cr.