I funzionari comunali, gli appalti e l’imprenditore “generoso“

L'inchiesta a Monza su presunti lavori pubblici ottenuti con corruzione vede l'imprenditore Tallarita al centro. La Procura chiede condanne per 7 persone coinvolte, tra cui l'architetta Galbiati e altri funzionari comunali. Gli imputati negano le accuse.

I funzionari comunali, gli appalti e l’imprenditore “generoso“

I funzionari comunali, gli appalti e l’imprenditore “generoso“

Va a sentenza oggi al Tribunale di Monza l’inchiesta sui presunti lavori pubblici ottenuti grazie a pubblici ufficiali corrotti con mazzette, regali e buoni benzina che vede al centro l’imprenditore di Giussano Francesco Tallarita. La Procura ha chiesto 7 condanne da 5 anni e 4 mesi a un anno di reclusione con il rito abbreviato, che si aggiungono alle 7 richieste di patteggiamento fino alla pena di 4 anni. Quest’ultima concordata da Tallarita, mentre i pm Carlo Cinque e Giovanni Marco Santini hanno chiesto le condanne con il rito abbreviato. La richiesta più alta è per Angela Galbiati, architetta a capo dell’ufficio Lavori pubblici del Comune di Pessano con Bornago che, secondo l’accusa, avrebbe pilotato le gare per lo sgombero di neve e ghiaccio, per la manutenzione del verde e per la realizzazione della nuova oasi sul Molgora. Progetti andati in porto fra il 2020 e il 2021 per un valore complessivo di 227mila euro. Tre anni e quattro mesi di reclusione sono stati chiesti per la moglie di Tallarita. Due anni e 8 mesi per il capo settore Gestione del Territorio del Comune di Biassono (fino a luglio 2020) Maurizio Cazzaniga. Due anni e due mesi ciascuno per Enrico Rivolta e Massimo Sangiorgio, professionisti esterni incaricati dal Comune di Biassono per progettazione e direzione lavori accusati per una presunta perizia fittizia. Un anno e quattro mesi è la richiesta di condanna per Francesco Bonasera, dipendente dell’ufficio tecnico del Comune di Desio e infine quella a un anno per il funzionario del Comune di Pessano con Bornago, Carlo Ambrogio Oggionni. Gli Enti si sono costituiti parti civili. Gli imputati negano le accuse contestate nell’indagine della Guardia di Finanza di Seregno.

Stefania Totaro