DARIO CRIPPA
Cronaca

Hanno occupato di nuovo. La “festa” del Boccaccio

Il centro sociale entra nell’ex Cascamificio di via Salvo D’Acquisto. Annunciato un evento col Tripity Kollektiv di Berna e i centri sociali di Berlino.

Hanno occupato di nuovo. La “festa” del Boccaccio
Hanno occupato di nuovo. La “festa” del Boccaccio

Il Boccaccio è tornato. In una vasta area abbandonata di via Hensemberger-Salvo D’Acquisto. Non lontano dalla Cascinazza: l’ex Cascamificio Italiano e Filatura di Monza. Gli antagonisti avevano promesso che sarebbero tornati presto dopo l’ultimo sgombero, il 26 settembre scorso, da via Val D’Ossola 4. E che qualcosa bollisse in pentola lo si poteva facilmente intuire dal comunicato con cui un paio di giorni fa annunciavano una nuova iniziativa: il secondo evento della serie #B2M, insieme al Tripity Kollektiv di Berna e ad alcuni collettivi di Berlino. "Ad agosto - scrivevano - ci siamo trovati insieme nella capitale svizzera per la prima data del festival: lì abbiamo scambiato idee, opinioni ed esperienze, e abbiamo festeggiato con arte, musica e performance teatrali. Ci troviamo ora al secondo momento di incontro culturale e politico che si terrà a Monza il 7 Ottobre 2023". Cioè, ieri.

"Questo evento vuole essere un’occasione di scambio e connessione internazionali per tutte le realtà e individualità politiche monzesi che attraversano e sostengono la FOA Boccaccio e gli spazi occupati. I proventi dell’evento verrano utilizzati per fronteggiare la forte repressione che colpisce i movimenti politici". Sì, ma dove? "SECRET LOCATION – la location verrà annunciata il giorno dell’evento".

Ieri occupazione. Proprio di fronte a un’altra area occupata dal Boccaccio il 9 aprile del 2011. Ma se allora il centro sociale aveva preso momentaneamente piede in via Aspromonte, stavolta ci si è spostati in un’area molto più grande. Su cui la Giunta Allevi prevedeva un progetto di rigenerazione urbana. Nei 27mila metri quadri di Boccalupa sarebbe nato un parco urbano. Giardini pensili e terrazzamenti avrebbero ornato gli edifici residenziali (8.500 metri quadri) e, ancora, una parte coperta da ampie vetrate (2.500 metri) sarebbe sorta nel capannone storico a impianto basilicale del cascamificio, con attività commerciali e laboratori artigianali. Il progetto puntava a dar nuova vita a un’area dismessa di oltre 12mila metri quadri dove, fino agli anni Ottanta, era ospitato, lungo il Lambro, l’ex Cascamificio Italiano e Filatura di Monza. Un proprietario stavolta c’è: la Saffin srl. Vedremo quanto tempo passerà prima di chiedere lo sgombero.