Gli orti dell’Agriparco solidale vanno a ruba

Gli spazi di “Accolti e raccolti“ della Fondazione Tavecchio a un euro e 30 centesimi al giorno piacciono. Il raccolto è di chi coltiva

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di Cristina Bertolini

Tutti pazzi per gli orti dell’Agriparco solidale "Accolti e raccolti", della Fondazione Tavecchio. Dai giorni scorsi è stata aperta la possibilità di prendere in affitto uno dei 12 orti dell’Agriparco di via Papini 24, a Monza. Si tratta di mini spazi agricoli di circa 30 metri quadrati, da affittare in esclusiva, con il contributo di 1 euro al giorno (attrezzi e acqua inclusi), per un anno intero. Il raccolto sarà di chi lo coltiva. Gli orti stanno andando a ruba. In pochi giorni di apertura delle locazioni sono già stati aggiudicati 6 dei 12 appezzamenti.

Vengono richiesti da anziani pensionati, ma soprattutto da giovani coppie con bambini piccoli. "Con questa iniziativa - sottolinea Maria Nigroni, responsabile del controllo di gestione - Fondazione Tavecchio intende promuovere aggregazione, senso di responsabilità e ritorno alla natura, anche nei più giovani. A seguito della pandemia anche le giovani famiglie con bimbi piccoli cercano un passatempo per il fine settimana all’aperto e a contatto con la natura. Stiamo assistendo a una vera e propria riscoperta dell’attività agricola, per il piacere di lavorare con la terra e di stare all’aria aperta". Potranno fare richiesta uomini, donne, lavoratori o disoccupati, chiunque potrà sperimentare le attività di un orto, piantare gli ortaggi che preferisce, vederli crescere ed arrivare sulla propria tavola in modo naturale. A essere coltivate non saranno solo le verdure, ma anche le relazioni e il senso di comunità.

Mediante la coltivazione degli orti, Fondazione ambisce a promuove la partecipazione e l’aggregazione, favorendo lo sviluppo del senso di responsabilità e di sostenibilità per il fututo del pianeta. L’Agriparco sorge su un terreno di 12 mila mq di proprietà della Fondazione di cui: 4 mila di orto e frutteto, 2 mila di bosco, 1000 destinati a vigneto, 800 di passerella accessibile con cassoni rialzati per la coltivazione, 1000 adibiti a giardino. E’ un luogo di lavoro, di incontro e condivisione soprattutto le persone più fragili. In corso l’ accreditamento per l’accoglienza di disabili: e’ già pronta una bozza di convenzione con il Comune di Monza. Intanto sono partiti i progetti per le scuole dell’infanzia e le primarie: laboratori di sostenibilità e per mostrare ai più piccoli le 4 arnie e la lavorazione del miele in collaborazione con un’azienda familiare del settore.